
Il Senatur ha detto a Montecitorio che comunque la riforma passerà, però nel frattempo la Lega sentirà cosa presenteranno.
Il Senatur ha detto a Montecitorio che comunque la riforma passerà, però nel frattempo la Lega sentirà cosa presenteranno.
Come si legge nel comunicato ufficiale rilasciato dal suo medico personale, si è trattato di un’operazione maxillo-facciale di trapianto osseo ed implantologia in anestesia generale.
Sembra essere concreto il pericolo infatti di una norma transitoria che farebbe entrare in vigore subito parti definite devastanti dai giudici stessi, come per esempio il ridimensionamento del Csm, l’autonomia della polizia giudiziaria ed il nuovo potere della difesa nei processi.
Al tempo stesso però arriva lo scontro con le regioni sul decreto legislativo del fisco municipale. Come dichiarato da Vasco Errani, presidente della Conferenza, le Regioni hanno detto al governo che dal momento che non sono stati onorati i contenuti dell’accordo, l’intesa non c’è. Errani ha anche avverti che l’accordo deve essere concretizzato rapidissimamente.
È iniziato tutto quando si è saputo che nella proposta di legge presentata alla Camera dal deputato del Pdl Luigi Vitali erano presenti alcune norme che sembravano pensate apposta per le intricate situazioni del premier.
Umberto Bossi, leader della Lega Nord, ha dichiarato dopo il voto che adesso arriva la parte più difficile, cioè quella che riguarda il federalismo regionale e provinciale.
Umberto Bossi, il leader della Lega Nord che vuole fortissimamente il decreto, ha dichiarato: “Meglio essere sicuri”.
Piero Fassino ha vinto in maniera netta con il 53% dei voti.
Le urne, che dovevano chiudere alle 20, sono state chiuse alle 21, proprio per la grande affluenza. Nel 2009 per la scelta del segretario nazionale c’erano stati 39mila voti.
Tuttavia rimangono disposizioni in ordine alle quali potranno essere successivamente adottati gli opportuni correttivi, alcuni dei quali sono indicati in appositi ordini del giorno approvati dalle Camere o accolti dal Governo.
Secondo quanto dichiarato da Gino Bucchino, deputato del Pd eletto in Canada dagli italiani all’estero, l’offerta della maggioranza prevedeva la rielezione e 150mila euro, come contributo per le spese elettorali, in cambio di un passaggio ai Responsabili.
Bucchino, denunciando l’accaduto, ha nominato Denis Verdini e un anonimo mediatore di Rifondazione socialista.