
Il direttore Marco Tarquinio, in un editoriale in prima pagina del quotidiano, scrive che anche solo l’idea che un uomo che governa uno Stato sia implicato in storie di prostituzione e soprattutto di prostituzione minorile ferisce e sconvolge.
Il direttore Marco Tarquinio, in un editoriale in prima pagina del quotidiano, scrive che anche solo l’idea che un uomo che governa uno Stato sia implicato in storie di prostituzione e soprattutto di prostituzione minorile ferisce e sconvolge.
Il premier ha confermato ancora una volta, direttamente a Napolitano, che è completamente estraneo a quanto scrivono i giornali e quanto sostengono i media, oltre che da quanto riportato sugli atti della Procura di Milano. Berlusconi ha ribadito ancora una volta di sentirsi al centro di un guerra politica con lui come bersaglio.
Nel plico non è presente solo il decreto che chiede il via libera per perquisire l’ufficio di Giuseppe Spinelli, il braccio destro del premier, ma ci sono anche le fonti di prova che secondo quanto sostiene l’accusa, proverebbero appunto che Berlusconi non ha solo commesso il reato di concussione ma anche quello di prostituzione minorile per presunti atti sessuali con Ruby.
Il presidente del Consiglio ha dichiarato che non si aspettava nulla di diverso da questo, tanto più che il legittimo impedimento non è stato voluto da lui stesso, ma dai suoi collaboratori, ha detto il premier.
Secondo quanto riportato da Dire, il nuovo nome del partito sarebbe molto semplicemente “Italia”, dunque sarebbero state scartate le ipotesi “Viva l’Italia” e “ Popolari” per un nome ancora molto più semplice e diretto.
Come raccontato dal Senatùr, un paio di mesi fa la sua segretaria si è insospettita perché troppa gente sapeva quello che si erano detti.
Il leader leghista ha ripetuto più volte “Noi siamo un po’ nella palude romana”, in occasione del comizio Berghem Frecc, a Villa d’Ogna in provincia di Bergamo.
Napolitano ha attaccato una classe dirigente che ha proseguito una gara quotidiana delle opposte faziosità.
Il premier è sicuro di poter allargare la sua maggioranza di governo e di poter anche vincere nell’ipotesi che si tornasse a votare, infatti come ha dichiarato nonostante abbia vinto per soli tre voti, poi nella notte ne ha già recuperati altri otto…
Secondo queste rivelazioni, il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, in carica dal 4 ottobre di quest’anno, ma alla data dei fatti (inizio 2010) vice ministro con delega alle comunicazioni, avrebbe messo in atto azioni per favorire Mediaset ai danni di Sky.
Secondo questi nuovi documenti emerge una certa ammirazione da parte del premier per l’autoritario Putin, si legge nei documenti, e sono presenti timori degli Usa per il legame diretto tra Italia e Russia.
L’esame del provvedimento in Consiglio dei ministri sarà così dopo il 14 dicembre, giorno fondamentale per il futuro del governo attuale, in quanto il Parlamento voterà la fiducia al governo Berlusconi.