Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi punta ai prossimi tre anni per realizzare le riforme del suo programma di governo. Dopo una corsa iniziale, il governo si trova davanti alle prime difficoltà che potrebbero rallentare il suo cronoprogramma con particolari riferimenti alla riforma del Senato. In effetti, per il Senato si registrano diversi muri contro i quali il governo di Matteo Renzi si sta confrontando, ma contro i quali non si è ancora scontrato.
Negli ultimi giorni diversi senatori si sono alleati contro l’abolizione del Senato, altri chiedono che lo stesso rimanga elettivo e altri ancora non sono d’accordo con il fatto di trasformalo in una sorta di Camera delle regioni. Per il governo, che va avanti sulla sua strada, la riforma si deve fare e la modifica del titolo V della Costituzione è la base per parlare poi della riforma elettorale.
Le difficoltà maggiori sono quindi per la riforma del Senato, ma anche per la riforma elettorale ci potrebbero essere diverse opposizioni. Il Movimento 5 Stelle è più per un modello proporzionale. Il Nuovo Centrodestra vuole le preferenze. Forza Italia e un po’ tutti i partiti sonno poi spaventati dall’Italicum, la bozza proposta da Renzi, perché le ultime elezioni europee hanno mostrato che il consenso del Presidente del Consiglio è ampio. E questo significa che se lo stesso risultato si presenterebbe alle elezioni politiche Renzi avrebbe una grande maggioranza senza essere dipendente da nessuno.
Un elemento che potrebbe diminuire o annullare il potere e il peso politico di diverse forze. Nel momento in cui si discuterà di riforma della legge elettorale potrebbero quindi emergere delle opposizioni che farebbero rallentare il progetto o modificarlo.