Il 17 marzo 2011 comunque sarà festa nazionale.
Questa decisione è stata presa ieri insieme dalla Presidenza della Repubblica e la Presidenza del Consiglio, che hanno voluto chiamare oltre ai capi di Stato dei 26 Paesi dell’Unione europea, degli Usa e della Russia anche quelli dei Paesi in cui ci sono le comunità italiane più numerose, più radicate e più legate all’Italia.
Ad annunciare la decisione è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, nel corso della presentazione degli eventi per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Come annunciato da Letta, i capi di stato parteciperanno alla parata del 2 giugno caratterizzata sui 150 anni, poi in seguito alla colazione al Quirinale, in Campidoglio daranno un saluto all’Italia.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano hanno deciso di dare una particolare enfasi sul piano europeo e internazionale ai festeggiamenti per il 150esimo, ha spiegato Letta.
Si era anche cercato di invitare i Capi di Stato per il 17 marzo, cioè la data nella quale nel 1861 Vittorio Emanuele proclamò il Regno d’Italia, ma la ricorrenza era troppo vicina per le agende fitte di impegni dei vari Capi di Stato.
Il 17 marzo 2011 comunque, e solo per quest’anno, sarà festa nazionale, come ha comunicato lo stesso Letta.