I bombardamenti e la situazione drammatica della Siria non sembrano avere fine, ma forse qualcosa si sta muovendo. L’Onu, infatti, si è data una mossa e la fumata bianca tanto attesa è giunta. La risoluzione è quella in cui solamente poche ore fa la Russia aveva continuato a porre veto. Ebbene, adesso è finalmente realtà.
È stata approvata la risoluzione che comporta una tregua in ogni zona della Siria, inclusa ovviamente la Ghuta orientale, proprio nei pressi della capitale Damasco. La risoluzione prova a garantire un periodo di cessate il fuoco pari ad almeno 30 giorni ed ha ricevuto un’approvazione all’unanimità. Per fortuna la bozza che è stata portata avanti da parte di Kuwait e Svezia è riuscita a superare le resistenze della Russia, anche se per il momento non c’è ancora una data di inizio certa relativa al cessate il fuoco.
Ovviamente, la risoluzione che prevede questa tregua di durata almeno mensile non riguarderà gli attacchi nei confronti di Isis, al Nusra, al Qaida e altri gruppi terroristici o che, in ogni caso, hanno un legame con gli stessi.
Come abbiamo detto, le tempistiche sono ancora oggetto di mille dubbi, ragion per cui è abbastanza facile pensare come la drammatica situazione dei civili di Ghuta non sia ancora finita. E le ultime 24 ore sono state ancora terribili, visto che c’è stato l’ennesimo spargimento di sangue. Solamente negli ultimi sette giorni il conto delle vittime si è ampliato drammaticamente, con oltre 500 morti civili, tra cui ci sono anche circa 100 tra bambini e adolescenti.
Decine e decine di morti per colpa di meri interessi economici, l’ombra del terrorismo islamico e molto altro ancora. La situazione in Medio Oriente è davvero molto tesa e rappresenta sempre un grande punto di domanda, per cui non si può fare nessun tipo di previsione.