Prima di tutto, abrogare significa abolire, ossia rimuovere una legge, o una parte di essa, dall'ordinamento
Prima di tutto, abrogare significa abolire, ossia rimuovere una legge, o una parte di essa, dall’ordinamento; l’esito referendario, ossia l’espressione della volontà popolare in una democrazia, è fondamentalmente una fonte di diritto primaria che ha il potere di vincolare i legislatori al rispetto di quella che è la decisione del popolo.
Per abrogare una legge ci sono diversi metodi: la prima procedura prevede che venga approvata una legge successiva alla legge in corso, ma che regoli in modo diverso lo stesso oggetto della suddetta legge; in questo modo la legge viene abolita in modo tacito.
Nel secondo caso può intervenire una proposta di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale e quindi non più applicabile; nel terzo caso invece si indice un referendum abrogativo in cui i cittadini hanno diritto di decidere se annullarla o no; questo significa che nei referendum di questo tipo, se si vuole cancellare la legge in questione, è necessario votare SI.
L’abrogazione può essere intera o parziale: nel secondo caso quindi verrebbero abrogati solo alcuni articoli presenti nella legge in questione e non l’intero testo.
L’abrogazione passa quando si raggiunge il quorum dei votanti e la maggior parte dei voti favorevoli.