Sono molte le novità ma le più importanti riguardano l’adozione di un codice etico ed il mandato dei rettori, che avrà una durata massima di 8 anni.
E’ prevista poi una forte differenziazione tra Senato e Consiglio d’Amministrazione: il primo sarà un organo accademico e avanzerà proposte di carattere scientifico, il secondo sarà un organo di amministrazione e programmazione, responsabile delle spese, delle assunzioni e delle spese di gestione anche delle sedi distaccate.
Un’altra grande novità è data dal fatto che saranno gli studenti ad esprimere dei voti sui professori, valutazione che saranno fondamentali nell’attribuzione dei fondi alle università da parte del ministero.
I docenti con questo nuovo codice saranno obbligati a certificare la propria presenza a scuola, evitando assenze che durano mesi. Sarà ridotto a 12 il numero massimo di facoltà per ogni ateneo, in modo da non creare facoltà inutili con pochissimi iscritti e che non permettono un inserimento nel mondo del lavoro.
I posti saranno attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione, bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati; abilitazione a professore che avrà cadenza annuale al fine di evitare lunghe attese e incertezze. Sono previste altresì alcune misure atte a favorire l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica.