Platea esodati salvaguardati ampliata dalla Commissione Lavoro

di Gianni Puglisi Commenta

Il Fondo Esodati dovrebbe così ridefinito potrebbe superare i 9 miliardi di euro e, fortunatamente, garantire l'adeguata copertura finanziaria degli strumenti di salvaguardia degli esodati che dovrebbero andare in pensione, maturandone gli adeguati e necessari requisiti, nel biennio 2013 - 2014.

Nonostante la strenua e ripetuta opposizione del Governo Monti, che in numerose occasioni avrebbe chiaramente dichiarato di non voler modificare né le strategie di salvaguardia sino ad oggi adottate dall’esecutivo né, tanto meno, la normativa attualmente riguardante il mondo del lavoro ed i nuovi requisiti pensionistici (stabiliti dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero grazie alla discussa, contestata e contrastata riforma delle pensioni), la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, presieduta da Silvano Moffa di Azione Popolare (partito politico facente parte del gruppo parlamentare Popolo e Territorio), avrebbe approvato, all’unanimità, un emendamento che andrà ad ampliare la platea degli esodati salvaguardati dalla legge di Stabilità 2013.

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

Se quest’ultima, infatti, avrebbe istituito un specifico e ben definito Fondo Esodati, costituito grazie alle risorse prelevate dal cosiddetto Fondo Letta, l’emendamento firmato Moffa avrebbe notevolmente aumentato la dotazione finanziaria del su indicato Fondo Esodati, sino ad oggi equivalente a soli 100 milioni di euro, integrandola con le risorse già stanziate dal Governo Monti, in particolar modo grazie al decreto Esodati del Ministro Fornero ed al decreto Sviluppo del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, ma non ancora utilizzate.

RIFORMA DEL WELFARE 2012

Il Fondo Esodati dovrebbe così ridefinito potrebbe superare i 9 miliardi di euro e, fortunatamente, garantire l’adeguata copertura finanziaria degli strumenti di salvaguardia degli esodati che, sulla base della normativa previgente la riforma delle pensioni del Ministro Fornero, dovrebbero andare in pensione, maturandone gli adeguati e necessari requisiti, nel biennio 2013 – 2014.

RIFORMA DEL LAVORO SFATA IL MITO DELL’ARTICOLO 18

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