Lele Mora racconta le cene in casa Berlusconi

 Lele Mora inizia a parlare delle serate trascorse ad Arcore e per descriverle cita  un articolo di Giuseppe D’Avanzo ( Giornalista de La Repubblica morto nel luglio del 2011)  usando le sue stesse parole, le vicende di Arcore sono state un caso di “dismisura, abuso di potere e degrado”.

Lodo Mondadori. La decisione della cassazione

 Il procuratore generale della Cassazione Pasquale Fimiani in materia del lodo Mondadori, ha chiesto  di ridurre anche se di poco l’indennizzo che Fininvest deve versare al gruppo di De Benedetti. La richiesta è arrivata nel corso dell’udienza davanti la terza Sezione civile della Suprema Corte. Sta di fatto che la questione Lodo Mondadori o anche detta “la guerra di Segrate” va risolta con un risarcimento economico.

Legittimo impedimento respinto il ricorso di Berlusconi

 Respinto il ricorso per il legittimo impedimento avanzato da Silvio Berlusconi per evitare di partecipare del processo mediaset fissata il primo marzo 2010. All’epoca dei fatti Silvio Berlusconi era Presidente del Consiglio ma allo stesso modo la Corte Costituzionale ha respinto il conflitto di attribuzione tra poteri a cui si appellava la difesa dell’ex premier nei confronti del tribunale di Milano dove era in corso il procedimento penale che ha condannato Berlusconi in primo grado e in appello a 4 anni di reclusione (3 coperti da indulto) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, giudizio che nei prossimi mesi sarà discusso in cassazione. Con questo no al legittimo impedimento salta il piano della difesa di Berlusconi che puntava tutto ad allungare i tempi del processo per farlo giungere così alla prescrizione.

Berlusconi condannato nuovamente in appello

Berlusconi Condannato in Appello. I giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Milano confermano la condanna a Silvio Berlusconi per frode fiscale nell’ambito del processo sui diritti tv per le reti Mediaset. Quindi l’ex-premier Berlusconi condannato nuovamente, come del resto era già accaduto a fine del primo grado di giudizio, a 4 anni di reclusione e l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e 3 anni dagli uffici direttivi. Ormai a Berlusconi non resta che il ricorso in Cassazione e per evitare il carcere il voto contrario della giunta autorizzazioni del Senato.

(leggi anche: IL PROCESSO MEDIASET CONTINUA)

Berlusconi ricoverato: processo Ruby sospeso

Periodo difficile per l’ex Capo del governo Silvio Berlusconi. Dopo il brillante risultato elettorale, infatti, nelle settimane immediatamente successive alle operazioni di spoglio, il leader del Pdl ha iniziato, o meglio, è tornato ad essere al centro della cronaca giudiziaria italiana. Tanti gli appuntamenti al Palazzo di Giustizia di Milano e tante scadenze concentrate in questi giorni: Rubygate, Mediatrade e le vicende relative alle intercettazioni Fassino – Consorte (leggi: Berlusconi condannato per l’intercettazione di Consorte e Fassino). A tutto ciò si aggiungono i problemi di salute.

Berlusconi condannato per l’intercettazione di Consorte e Fassino

 La vicenda dell’intercettazione telefonica Fassino-Consorte del 2005 pubblicata su Il Giornale in “eslusiva” e diventata famosa per la frase “Abbiamo una banca” che  Fassino l’attuale sindaco di Torino (all’epoca un dei più influenti esponenti dei DS) espresse nei confronti di Consorte come commento alla scalata Bnl da parte di Unipol è costata a Silvio Berlusconi una condanna ad un anno di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio.

Rubygate: la requisitoria dell’accusa

La requisitoria del pm Antonio Sangermano nel filone del processo Rubygate è stata pronunciata poche ore fa, eppure le parole della pubblica accusa risuonano ancora in modo veemente ed estremamente deciso nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Milano. Non si tratta di toni enfatici propri dell’immediato periodo post elettorale, si tratta, piuttosto, di contenuti nuovi che il pm rovescia sul banco degli imputato. Contenuti nuovi e vecchi al tempo stesso potremmo dire, perché, nei fatti, sono riconfermate tutte le accuse.

Ustica, dopo più di trent’anni la prima verità

 Alle ore 20.59 e 45 secondi del 27 giugno 1980, l’aereo DC-9 I-Tigi ITAVIA in volo da Bologna a Palermo con il nominativo radio IH870 scompare dagli schermi radar del centro di controllo di Roma. L’aereo era precipitato nel mar Tirreno, in acque internazionali, tra l’isola di Ponza e Ustica.

Le tre indagini che incastrano la Lega Nord

Tiene ancora banco, e ancora per molto tempo continuerà a farlo, l’arresto dell’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, genovese di nascita ma padano di vocazione ed adozione, cui sarebbero seguite, dopo le prime conferme della magistratura, le dimissioni del leader storico della Lega Nord, Umberto Bossi, che da oltre 20 anni starebbe tenendo le fila del proprio partito nonché, grazie al condizionato appoggio di Silvio Berlusconi (del quale in più occasioni avrebbe deciso le sorti), dell’Italia intera.