Gli apparecchi autovelox devono essere gestiti direttamente dalla polizia.
Questa sentenza farà contenti molti automobilisti che nei mesi e negli anni scorsi si sono visti recapitare a casa multe per eccesso di limite di velocità effettuate proprio con questi autovelox, che avevano l’unico scopo di fare cassa.
La Cassazione ha inoltre confermato il sequestro delle macchinette concesse in appalto a una società privata, che aveva vinto una gara d’appalto che premiava chi prometteva una percentuale maggiore sugli incassi delle future infrazioni rilevate.
La Cassazione ha ovviamente respinto il ricorso della società privata che voleva sostenere la regolarità della gara, sostenendo che si stimavano 90mila euro di multe in tre anni e 2 milioni di euro più Iva per cinque anni, per i due comuni a cui venivano forniti i famosi autovelox.
Il legale assicurava la presenza di un vigile urbano nel momento in cui venivano scritti i verbali di infrazione ma l’avvocato ha contestato il fatto che la mancata indicazione della predeterminazione dell’appalto potesse essere sufficiente per confermare il sequestro.
Gli ermellini oltre a stabilire l’obbligo di gestione diretta di questi strumenti da parte della Polizia hanno anche confermato l’obbligo diretto di gestione delle apparecchiature utilizzate per verificare il comportamento scorretto dell’automobilista.
E’ stata ricordata infine la finalità preventiva e non repressiva o di finanziamento pubblico o lucro privato di questi strumenti.