
Secondo la sentenza la domiciliazione della contabilità presso il commercialista non basta a dimostrare l’esistenza di un rapporto professionale.
Secondo la sentenza la domiciliazione della contabilità presso il commercialista non basta a dimostrare l’esistenza di un rapporto professionale.
La Corte di Appello di Torino ha ribaltato una sentenza precedente del Tribunale di Aosta, sostenendo che la responsabilità di un post di un blog o di un sito ricade esclusivamente sull’autore del contenuto, che non è responsabile per i commenti presenti online sulle stesse pagine.
La sentenza di Aosta del 2006 viene così ribaltata, e in quel caso il giornalista Roberto Mancini era stato condannato per mancato controllo sui commenti dei post del proprio sito web e per diffamazione.
La Cassazione conferma così la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione al ragazzo che arrivava addirittura a maltrattare la madre se gli venivano negati i soldi.
La sentenza depositata il 26 marzo scorso, interpreta in maniera estensiva quanto disposto dall’articolo 644 del codice penale.
Questa sentenza perciò esclude l’aggravante della discriminazione e dell’odio razziale, che era presente nella Legge Mancino del 1993, ed ha a che fare con il caso di un extracomunitario colpevole di avere chiamato “italiano di merda” l’uomo che stava picchiando.
La Suprema Corte civile, con la recente ordinanza 28 gennaio 2010, n. 1955, aveva confermato il principio secondo il quale l’accertamento delle violazioni alle norme del Codice della Strada sui limiti di velocità non può essere affidato interamente a soggetti privati.
Con la sentenza numero 23084 la Cassazione afferma che il regolamento allegato al CdS non è applicabile laddove ricomprende l’ipotesi di impossibilità della contestazione immediata nei casi di attraversamento dell’incrocio col semaforo rosso.
Inoltre viene stabilito che il padre deve anche lasciare alla ex moglie la casa di proprietà.
Il tribunale di Barcellona non condanna la condivisione di file sulla Rete, facendo così seguito ad una sentenza simile ma di minore importanza del 2008, sempre in terra spagnola.
Questa sentenza farà contenti molti automobilisti che nei mesi e negli anni scorsi si sono visti recapitare a casa multe per eccesso di limite di velocità effettuate proprio con questi autovelox, che avevano l’unico scopo di fare cassa.
La sentenza segna come ingiuria il contenuto presente in una lettera con cui un 71enne offendeva il destinatario ricordando il suo “essere gay”.
La sentenza numero 928 del 20 gennaio 2010 della Cassazione, chiarisce che in un caso del genere il ritardo della contestazione è contestabile.