La condanna deve essere più severa nel caso una rapina sia a sfondo razzista.
La strana sentenza ha così condannato a quattro anni di carcere l’aggressore, che aveva tentato di derubare un extracomunitario al grido di “dammi i soldi, sporco negro”.
In seguito al rifiuto del giovane ragazzo di consegnare i soldi all’aggressore, erano scattate violenze verbali e fisiche, sempre con insulti a sfondo razzista.
La tesi del ricorrente è stata respinta dalla Cassazione: l’insulto non è stato recepito come il risultato di una discussione causata dalla resistenza del ragazzo straniero nel consegnare il portafogli, come invece voleva far passare il delinquente.
Anzi, come spiegato dagli ermellini, la pretesa del denaro era collegata a una ragione di disprezzo razziale, quindi l’aggravante della finalità di discriminazione e di odio etnico, nazionale, razziale o religioso è configurabile quando essa si rapporti, nell’accezione corrente, al pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza.
Non ricopre importanza alcuna il fatto che l’insulto e il disprezzo dimostrato siano percepibili all’esterno o siano in grado di suscitare riprovevoli sentimenti o di provocare atti emulatori.