Il governo continua l’aggiornamento del Def e si riunisce per limare le differenze all’interno della maggioranza. Tutto confermato, nel 2019, per il deficit, con la decisione di tenere il rapporto con il Pil al 2,4%. Una decisione che ha scatenato i mercati e il rally dello spread, tornato sopra i 300 punti base, come non si vedeva da tempo.
Gli aggiornamenti
A Palazzo Chigi si sono incontrati Conte, Di Maio e Salvini, per un vertice sul Def, a cui hanno partecipato anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il ministro degli Esteri Moavero Milanesi, il sottosegretario Giorgetti.
Il governo non cambia idea sul 2,4 per cento del Pil, almeno per l’anno prossimo, nonostante la pressione sullo spread. Le dichiarazioni del premier vanno proprio in questo senso: “Confermiamo le anticipazioni che ci avevano indotto a definire la manovra seria, razionale e coraggiosa”.
“Confermiamo il programma delle riforme annunciate che partiranno già nel prossimo anno. Abbiamo lavorato per accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio”.
Praticamente la stessa dichiarazione de vicepremier Di Maio: “Confermiamo il 2,4% e si punta a una diminuzione del debito negli anni successivi grazie alla crescita che ci sarà e ai tagli agli sprechi prodotti dal lavoro del nostro team “mani di forbici”.
Le domande arrivano invece da Forza Italia: “L’aggiornamento del Def non era stato approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso?”.