La casta dei notai è, tra tutte quelle italiane, una delle maggiormente privilegiate e chiuse.
Naturalmente, dal punto di vista degli appartenenti agli ordini professionali, le liberalizzazioni, più che un’opportunità di miglioramento, potrebbero venir viste e considerate quale una fonte di forte penalizzazione e, dovendo considerare vera quest’impressione, dovremmo altresì affermare come la categoria notarile potrebbe divenire, tra tutte quelle presenti in Italia, una delle meno privilegiate.
►TAGLIO INDENNITA’ PARLAMENTARI
Stando a quanto preliminarmente emerso grazie alla bozza sul decreto liberalizzazioni, infatti, dovrà rapidamente aumentare il numero di notai presenti sul territorio nazionale, dovranno venir facilitati, grazie a concorsi, esami ed esperienze formative maggiormente equi e professionalizzanti, gli inserimenti all’interno della categoria di nuovo membri, dovranno sempre venir redatti, obbligatoriamente in forma scritta ed a titolo completamente gratuito, i preventivi per i clienti e molto altro ancora.
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Eppure, a dire il vero piuttosto stranamente, i notai avrebbero incassato senza rumore, nel più completo riserbo e silenzio, il colpo, dimostrando grande serietà e professionalità sebbene, dietro ad un atteggiamento simile, potrebbe nascondersi una realtà quanto mai inquietante fatta, principalmente, di privilegi così inarrivabili da essere irraggiungibili.
Casta quanto mai chiusa continuerà ad esserlo e, con la complicità delle Pubbliche Amministrazioni, da sempre compiacenti nei confronti di una categoria in grado di garantire favori, economici, ora all’una ora all’altra realtà istituzionale o privata (si pensi, per esempio, a quanti costruttori edili dispongano di un proprio notaio di fiducia capace di gonfiare, illegalmente, compensi ed introiti sfuggendo ai controlli del Fisco) continuerà ad agire indisturbata nell’ombra.
Solo, molto semplicemente, i notai guadagneranno un po’ meno dei quasi 300.000 euro annualmente dichiarati.