Giorni pieni, ovviamente, per il nostro Presidente del Consiglio Enrico Letta. Smaltita l’euforia, o meglio, forse è meglio classificare come espressione di manifesta soddisfazione il suo entusiasta tweet di ieri in merito alla maggiore flessibilità che la Commissione Europea ha garantito all’Italia nel breve e medio periodo dal punto di vista economico e finanziario (leggi anche: L’Ue autorizza più flessibilità per l’Italia), la giornata di oggi prevede un doppio e importante appuntamento per il premier Letta la cui agenda prevede in rapida successione un vertice a Palazzo Chigi e un incontro con Papa Francesco in Vaticano.
Il vertice di Palazzo Chigi
Per quanto ci riguarda possiamo mettere tranquillamente tra parentesi l’incontro in Vaticano e focalizzarci su quello a Palazzo Chigi. Dunque, come nostra abitudine consolidata ormai da lungo tempo, è importante cominciare dai fatti e, in un’occasione del genere, tra i principali protagonisti del vertice a Palazzo Chigi cui stiamo facendo riferimento. Il presidente del Consiglio del governo di unità nazionale Enrico Letta in primis, e, insieme a lui, il vice premier e ministro degli Interno Angelino Alfano e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Sul tavolo differenti argomenti tra cui i più importanti sono stati senza dubbio il progetto di abolizione delle Province all’interno del nostro Paese (leggi anche: Salta il taglio delle province) e la questione dell’estinzione dei debiti della Pubblica Amministrazione.
Le tempistiche
Per quanto concerne la questione dell’abolizione delle Province all’interno del nostro Paese, il premier Letta ha oggi ribadito le intenzioni del governo – già chiare in Parlamento nei giorni scorsi – volte a presentare un disegno di legge costituzionale che abbia per oggetto l’abolizione delle Province. E, di contro, per quanto riguarda la vicenda dell’estinzione dei debiti che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti delle imprese, l’esecutivo, sempre attraverso le parole del Presidente del Consiglio Enrico Letta, conferma la volontà di accelerare i pagamenti fissandoli entro e non oltre il prossimo autunno.