Quest’ultimo gli ha chiesto di trattare subito la questione nel prossimo “Consiglio dei ministri”, che adesso è in programma mercoledì trenta marzo, perché “l’isola torni a essere italiana, dato che siamo stati colonizzati dalla Tunisia” continua dicendo alla stampa e ai tg “li vedete che camminano che vanno al bar che comprano le sigarette, vorrebbero trascorrere il tempo (…) sembra l’isola dei disperati”. Inoltre, secondo Lombardo, ci sarebbe anche il pericolo di epidemie.
CONTINUANO I TRASFARIMENTI E GLI SBARCHI
Continuano i trasferimenti da Lampedusa ad altri centri in Italia. Quelli di Roma sono saturi da tempo, ma nel Lazio si dovrebbero accogliere circa 1000 migranti. Oggi circa 300 sono stati trasferiti ad altre strutture in Puglia tramite voli aerei da Lampedusa. Sull’isola se ne contano circa 6000. 800 di questi sono stati trasferiti via mare, dopo essere sbarcati a Tarano, a Manudria. Intanto una bagnarola “della speranza” con 300 persone partite dalla Libia, probabilmente somale e eritree, è in arrivo a Lampedusa.
Duro il giudizio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che impone al governo italiano di intervenire immediatamente e che rimprovera ritardo nell’intervenire: “Saranno tantissimi i richiedenti asilo provenienti dalle coste libiche” -spiega il rappresentante italiano dell’organismo- “non c’è tempo da perdere, si deve decongestionare Lampedusa: ci sono tunisini accampati dovunque in condizioni inaccettabili”.
Paolo Maria Addabbo