Il progetto era obbiettivamente molto difficile, e infatti è naufragato prima di iniziare. Giuliano Pisapia lascia subito il suo progetto, avendo capito che unire PD e Campo Progressista era impossibile. E così si sfalda anche il movimento nato proprio per unire. Campo Progressista si sfalda e perde gli ex-Sel, che invece di partecipare all’unione, hanno deciso di andare da Piero Grasso. Quindi niente candidatura per Pisapia, e il movimento progressista dorà contare su Verdi, prodiani, Centro democratico e civici.
Dopo mesi di trattative, Pisapia ha mollato, in quanto mancherebbero le condizioni, secondo l’ex sindaco milanese. È stato proprio l’abbandono di campo degli ex-Sel a convincere Pisapia ieri mattina. Alla base della frattura ci sarebbe la calendarizzazione dello Ius Soli, messa alla fine dal PD, e probabilmente non nelle condizioni di proseguire il suo iter. Anche Alfano ha deciso di non candidarsi alle prossime elezioni, e quindi uscirà dalla politica parlamentare e da quella governativa. Non accetterà nemmeno incarichi da ministro, ha dichiarato il leader di Ap a Porta a Porta, da Bruno Vespa. Alfano non vuole nemmeno la guida del partito, anche se continuerà a tirare le fila con la sua corrente. Alla base della decisione, la coerenza con le dichiarazioni passate: “Ho sempre detto che se non ci fossimo stati noi a portare sulle nostre gracili spalle di un partito del 4,4 per cento alle europee la settima potenza del mondo, questa potenza non avrebbe conosciuto la crescita, invece saremmo ancora in recessione. E tutto sarebbe andato il peggio possibile. Oggi è il momento di dirlo con un gesto”.
Pisapia ha già lasciato il suo progetto
di 7 Dicembre 2017Commenta