Nel Movimento 5 Stelle sembra aprirsi una fase di riflessione. Dopo la sconfitta alle elezioni europee e dopo le polemiche anche interne al gruppo per la possibile alleanza con il leader del partito inglese Ukip Farage al Parlamento europeo, un nazionalista e con visioni diverse da quelle del M5S, l’ordine di Grillo e Casaleggio e di stare attenti alla comunicazione e di cambiare strategia.
Negli ultimi giorni, e nella campagna elettorale, è possibile che i toni eccessivi possono avere spaventato gli italiani. Questa è una delle analisi del voto. Le affermazioni del cittadino Giarrusso, rese a Radio24, sulla “ghigliottina” per i politici implicati nelle tangenti del caso Mose sono state forse eccessive. Il Movimento 5 Stelle vuole mantenere un’immagine di partito “contro” l’affarismo e a favore di una nuova moralità in politica, ma gli aspetti forcaioli, così come l’eccesso di alcune dichiarazioni di Grillo durante la campagna elettorale, sono forse eccessivi.
Il guru del partito Casaleggio è un uomo che lavora nella comunicazione e quindi opta per nuove strategie. Un M5S più contenuto? Vedremo, intanto sulla questione alleanze al parlamento europeo, tra Farage o i Verdi, sarà la rete decidere. In questo modo il M5S riparte dai suoi presupposti più importante, che si riferiscono alla democrazia diretta e alla scelta condivisa.
Le indecisioni sulle alleanze in Europa mostrano però i limiti di un gruppo che oltre alla critica non è ancora stato in grado di proposte che lo definiscano in modo più sicuro. Questo può essere un motivo, oltre ai toni, della perdita di voti del Movimento 5 Stelle e della sua difficoltà a crescere.