I generali di cartone sono una delle categorie maggiormente privilegiate dell'Italia contemporanea.
Stiamo parlando dei generali di cartone, cosiddetti poiché promossi a tale importante grado solamente pochi giorni prima di andare in pensione, che per ben 5 anni dalla data di pensionamento percepirebbero circa 595 euro di “ausiliaria”, sorta di compenso extra dovuto al generale così che risulti essere immediatamente pronto al rientro in servizio nel caso in cui dovesse venir richiamato d’urgenza.
Peccato, però, che tale privilegio non decadrebbe, al termine dei succitati 5 anni, poiché il generale riservista, dunque effettivamente e definitivamente in pensione, continuerebbe a percepire, vita natural durante, addirittura il 70% di succitata indennità “ausiliaria”, circa 416 euro, oltre ad un pensione, generalmente calcolata su stipendi non inferiori ai 3.100 euro, sicuramente invidiabile.
Eppure questo privilegio, come informa il segretario del Partito per i Diritti dei Militari Luca Comellini, non avrebbe oggi la benché minima ragione d’essere stanti la conclusione della Guerra Fredda nonché la disgregazione del Fronte Orientale che, a loro tempo, furono le principali nonché uniche motivazioni di approvazione del provvedimento di cui sopra.
Inoltre, come se tutto questo non bastasse a far propendere il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti verso l’abolizione del privilegio in questione, questa indennità ausiliaria, nonché i sottostanti, clientelari, meccanismi di funzionamento, costringerebbero le Forze Armate, in caso di emergenza, a richiamare in servizio i generali ausiliari che, nonostante siano di cartone, come poc’anzi accennato, pretenderebbero, anche solamente per un giorno, ogni sorta di benefit solitamente concesso ai cosiddetti generali d’acciaio, ovverosia macchina con autista, telefonino, alloggio, spese di diaria e straordinari.