Elenchiamo dunque le gravissime accuse delle quali sarebbe stato in questi giorni imputato Francesco Belsito nonché i luoghi d'Italia nei quali sarebbero oggi condotte le inchieste dei magistrati.
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La confusione sugli eventi, com’è comprensibile a causa del loro rapido susseguirsi senza alcuna soluzione di continuità, starebbe crescendo senza posa in tutti gli italiani che, in questi giorni, si starebbero interrogando, a volte senza trovare risposta, sugli illeciti compiuti da Belsito non solamente ai danni della Lega Nord bensi anche, e soprattutto, ai danni dell’Italia a causa dell’utilizzo improprio dei rimborsi elettorali.
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Elenchiamo dunque, allo scopo di fare chiarezza, le gravissime accuse delle quali sarebbe stato in questi giorni imputato Francesco Belsito nonché i luoghi d’Italia nei quali sarebbero oggi condotte le inchieste dei magistrati.
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REATO DI APPROPRIAZIONE INDEBITA AGGRAVATA – MILANO
I magistrati di Milano, grazie alla ricostruzione di alcune sospette transazioni finanziarie tra Francesco Belsito ed alcuni altri importanti uomini d’affari vicini alla Lega Nord, quali Stefano Bonet e Paolo Scala, sarebbero riusciti ad individuare una serie di investimenti, portati avanti soprattutto in Tanzania e a Ciprio, effettuati con alcune importanti risorse finanziarie indebitamente sottratte alla Lega Nord.
REATO DI TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELLO STATO – MILANO E GENOVA
Le procure di Milano e di Genova, in seguito alle minuziose perquisizioni della Guardia di Finanza presso gli uffici della Lega Nord a Milano e l’abitazione privata di Francesco Belsito a Genova, sarebbero inconfutabilmente riuscite a dimostrare, grazie al rinvenimento di talune sospette fatture, come il tesoriere della Lega Nord abbia illecitamente utilizzato i rimborsi elettorali per scopi propri e, in particolare, per finanziarie alcune delle particolarissime operazioni industriali condotte dal colosso aziendale SIRAM.
REATO DI RICICLAGGIO E DI CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO – REGGIO CALABRIA E NAPOLI
Codeste inchieste, ancora alle primissime fasi preliminari e, dunque, ancora riguardanti semplici e non comprovati sospetti, ipotizzerebbero un collegamento tra Francesco Belsito, Stefano Bonet e Paolo Scala ed alcuni importanti esponenti mafiosi napoletani e calabresi, allo scopo di perseguire il reato di riciclaggio.