Una ricerca americana presentata di recente ha mostrato come nelle fogne sia tutto pieno di escrementi e metalli prezosi. Ecco perché varrebbe la pena dedicarsi all’estrazione dell’acqua delle fogne per diventare ricchi. Ne parla Il Post e noi proviamo a riportare la notizia.
Durante il suo intervento, Smith ha spiegato che “le quantità di oro trovate erano a livelli comparabili con quelle dei depositi nelle miniere” dove si procede normalmente alla loro estrazione, spesso usando prodotti chimici. Questa pratica non è ben vista dagli ambientalisti, perché in molti casi non è possibile evitare infiltrazioni dei solventi negli strati rocciosi, con danni evidenti per gli ecosistemi sotterranei e più in generale per l’ambiente. Gli stessi prodotti, ipotizzano i ricercatori, potrebbero essere usati in ambienti chiusi e più sicuri come quelli degli impianti di depurazione delle fogne, in modo da estrarre in sicurezza i metalli. Analizzando i liquami nelle fogne, Smith e colleghi hanno rilevato la presenza di un’ampia gamma di metalli altrettanto preziosi: “Ci interessa la possibilità di raccogliere metalli di valore che possano poi essere rivenduti, compresi alcuni molto importanti per le attuali tecnologie, come il vanadio e il rame che sono utilizzati all’interno dei cellulari, dei computer e di altri tipi di circuiti”.
Kathleen Smith della US Geological Survey è la ricercatrice che per prima ha parlato della possibilità di sfruttare meglio ciò che viene scaricato nelle fogne. Se ne discute da tempo, ma il tema è tornato di attualità perchè si è visto che utilizzando particolari prodotti chimici, già usati per le estrazioni nelle miniere dove ci sono metalli preziosi a bassa concentrazione, si potrebbero ottenere dalle fogne notevoli quantità di oro, rame, ferro, palladio e altri metalli.