Spending review grazie ad Enrico Bondi

di Gianni Puglisi Commenta

La tanto attesa spending review sarebbe finalmente cominciata ed il Governo Monti avrebbe tutte le intenzioni di ridurre a spesa pubblica in favore dei propri Ministeri così da riuscire a risparmiare almeno 4,2 miliardi di euro entro i prossimi 7 mesi.

Il Governo Monti, dopo mesi di tentennamenti e di aumento delle tasse e delle imposte a carico dei cittadini, avrebbe finalmente deciso di revisionare l’intera, imponentissima, attuale struttura ministeriale allo scopo di snellirla ed alleggerirla così che, con meno difficoltà e, soprattutto, meno spese, riesca a governare, efficacemente, il Paese.

DETTAGLI DECRETO SEMPLIFICAZIONI 2012

La tanto attesa spending review, dunque, sarebbe finalmente cominciata ed il Governo Monti, stando alle indiscrezioni, avrebbe tutte le intenzioni di ridurre, e di gran lunga, la spesa pubblica in favore dei propri Ministeri così da riuscire a risparmiare almeno 4,2 miliardi di euro entro i prossimi, cruciali, 7 mesi.

SPENDING REVIEW A PALAZZO CHIGI

L’arduo compito, essenzialmente consistente nell’individuazione delle criticità del sistema allo scopo, evidente, di ridurre sprechi e privilegi così da favorire l’efficienza nonché il corretto funzionamento della macchina statale, è già stato affidato ad Enrico Bondi che, come certamente ricorderete, avrebbe in numerosi occasioni dato prova della propria indiscussa ed indiscutibile capacità gestionale avendo risistemato, e d’un sol colpo, sia Telecom Italia che Parmalat.

10.000 DIPENDENTI STATALI IN MOBILITA’

Il Presidente del Consigli Mario Monti, inoltre, avrebbe nel corso della conferenza stampa di approvazione e presentazione della su indicata spending review e del succitato commissario ribadito come i problemi attuali siano frutto della cattiva gestione del Paese che i precedenti governi avrebbero, purtroppo, operato.

A titolo d’esempio il Premier Monti avrebbe citato l’Imposta Municipale Unica che, purtroppo, sarà necessario reintrodurre, nonché inasprire, poiché la vecchia Imposta Comunale sugli Immobili, in realtà, non si sarebbe mai dovuta abolire.