Le scabrose vicende della Margherita prima e della Lega Nord poi, avvenimenti scottanti per la reputazione italiana nel mondo aggravati, oltretutto, sia dall’utilizzo illecito dei rimborsi elettorali sia dall’incapacità tutta italiana, nonostante i numerosi provvedimenti ed accordi anti-corruzione firmati in ambito europeo, ma non ancora ratificati, dal nostro Paese, di porre un freno, se non un vero e proprio stop, al meccanismo, quanto mai perverso, del finanziamento pubblico ai partiti, avrebbero fatto (fortunatamente) riemergere tutta l’indignazione italiana nei confronti di un gravissimo problema, quello dell’utilizzo onesto nonché appropriato dei fondi pubblici messi a disposizione da tutti i cittadini del Bel Paese, mai veramente sopito ne, purtroppo, mai veramente affrontato dai politici che, in particolar modo, negli ultimi 20 anni (periodo grosso modo equivalente a quell’entità istituzionale che, in passato, sarebbe stata definita, forse erroneamente, Seconda Repubblica) avrebbero presidiato, col nostro consenso, il Parlamento.