La battaglia della Lega contro la Kyenge

La pubblicazione dell’agenda del ministro per l’integrazione Cecile Kyenge da parte del “La Padania”, in una rubrica chiamata “Qui Kyenge”, è solo l’ultimo atto di una battaglia che va avanti da mesi. La lotta della Lega al ministro è iniziata dal giorno dopo della sua nomina, segno che dalle parti del carroccio di integrazione proprio non ne vogliono sentire parlare.

Calderoli: “La Kyenge mi ricorda un orango”

Bufera politica su Roberto Calderoli e in generale sulla Lega Nord in seguito alle esternazioni dell’ex ministro per la Semplificazione e oggi vicepresidente del Senato della Repubblica. Le parole di Calderoli, pesantissime in senso assoluto senza voler noi cedere alla tentazione del giudizio di valore, sono state rivolte al ministro Cécile Kyenge che, di fatto, è stato paragonato ad un orango. Ovvio il riferimento razzista di per sé deprecabile, ma ancor più grave non tanto perché rivolto ad un ministro della Repubblica ma in quanto proveniente dal nostro vicepresidente del Senato.

La leghista Valandro: Nessuno stupra Kyenge?

 Dalla lega nord un nuovo attacco al ministro Kyenge

L’esternazione shock nessuno stupra kyenge rappresenta il nuovo attacco della lega Nord al ministro per l’integraziene. Dolores Valandro, consigliere leghista di quartiere a Padova, in un momento di rabbia, come poi giustificherà il suo gesto, all’improvviso su Facebook lancia un’invettiva nei confronti del neo ministro per l’integrazie chiedendosi quel  “nessuno stupra kyenge?”. La frase della Valandro, vice coordinatrice della commissione sanità, interventi sociali e politiche giovanili è apparsa sulla sua bacheca con tanto di articolo correlato che raccontava di crimini degli immigrati.

La presidenza delle commissioni bicamerali

Sembra risolversi uno dei tanti impacci, busillis o incidenti di percorso che hanno messo per settimane il bastone tra le ruote al governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. Ci stiamo riferendo, in questa occasione, all’accordo raggiunto in merito alla presidenza delle commissioni bicamerali e alla giunta di palazzo Madama. Per dovere di cronaca ci teniamo a precisare che mancano ancora tutti i crismi  dell’ufficialità necessari in occasioni del genere a rendere effettive le nomine ma l’indiscrezione proveniente da fonti interne alla maggioranza sembra assolutamente attendibile (leggi: La commissione per le riforme costituzionali).

Borghezio si autosospende, offese la Kyenge

 Polemiche Lega Nord – neoministro Kyenge

Appena eletta neoministro dell’integrazione Cécile Kyenge (primo ministro nero della storia d’Italia), Mario Borghezio andò su tutte le furie definendo la scelta di Letta come una “scelta del cazzo, ha la faccia da casalinga”. Ma le offese alla neoministo non si sono fermate qui in un intervista alla La Zanzara su Radio24, rilasciò nuove dichiarazioni forti a riguardo della nomina della Kyenge sopratutto contro la proposta di ius soli e l’eliminazione del reato di clandestinità.

I governatori più amati d’Italia

Una curiosa classifica sui presidenti di Regione italiani più amati dai propri cittadini è stata pubblicata da Monitoregione. Si tratta di un’indagine condotta ad hoc su specifica richiesta dell’istituto italiano Datamonitor che ha fatto la classifica dei governatori migliori secondo l’opinione pubblica. E ha pubblicato i dati raccolti nel primo trimestre dell’anno in corso. Al primo posto Zingaretti, poi Rossi e terzo Zaia. Ma, come nostra abitudine, procediamo con ordine per comprendere pienamente il risultato dell’indagine di Monitoregione.

Governo Letta: sostegno e opposizione

Sono giorni ancora caldissimi per quanto riguarda i principali meccanismi della nostra vita politica. Sono giorni in cui si sta formando un nuovo esecutivo, in cui c’è un Presidente del Consiglio in pectore – Enrico Letta – che ha ricevuto l’incarico dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che ha concluso nella giornata di ieri il giro di consultazioni per poi poter sciogliere la fiducia entro il fine settimana. Secondo qualcuno entro domani.

Napolitano bis: favorevoli e contrari

La rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica rappresenta una giornata di per sé storica. E’ curioso notare però come se da un lato è innegabile la portata storica rappresentata dalla prima rielezione di un Capo dello stato nel corso della storia repubblicana del nostro Paese, è altrettanto vero che, per molti, la giornata di ieri di storico non ha nulla, se non un disperato ritorno al passato per l’incapacità di cambiare. O perché il cambiamento proposto non è apparso così convincente come si sperava o, semplicemente, per la sconvenienza di cambiare.

Napolitano bis

Alla fine gli italiani si affideranno ancora una volta a Giorgio Napolitano. La notizia ha una rilevanza epocale: mai, infatti, nella nostra storia repubblicana, un Presidente della Repubblica ha compiuto due mandati. Forse neanche questa volta, nel caso di Napolitano, avremo un Presidente della Repubblica in grado di compiere due mandati dato che tra sette anni Giorgio Napolitano avrebbe quasi 96 anni. Fatto sta che il dado è stato tratto e per la prima volta avremo un Capo dello stato rieletto.

La Lega Nord potrebbe non candidarsi alle elezioni 2013

Che ci crediate o no, voi tutti detrattori piuttosto che ammiratori del partito politico italiano più amato e odiato dell’intera Seconda Repubblica, la Lega Nord, per ammissione stessa del proprio stesso leader, ovverosia di quel Roberto Maroni che, volente o nolente, dopo le gravissime accuse ai datti della Famiglia Bossi, del cerchio magico, del tesoriere Belsito e del senatore Stiffoni, si sarebbe ritrovato tra le mani le redini di un movimento impazzito, liquefatto, incapace di riconoscere se stesso e le proprie origini e, proprio per questi motivi, virtualmente incontrollabile, potrebbe non presentarsi alle elezioni politiche della primavera del 2013.

Umberto Bossi ha tradito la Lega Nord

Vi sarebbe oggi da segnalare come il leader, indiscusso ed incontrastato leader, della Lega Nord, il senatore Umberto Bossi, abbia negli ultimi anni, grazie alla complicità dell’ex tesoriere del partito, ovverosia Francesco Belsito, ed allo strapotere ricoperto in quello che, a tutti i diritti, potrebbe tranquillamente venir definito quale un vero e proprio partito personale ed individuale, realtà dei fatti immediatamente riconoscibile poiché la Lega Nord, sin dai propri inizi, sarebbe stata la diretta emanazione del pensiero politico del proprio fondatore, letteralmente tradito i propri elettori.

Umberto Bossi, leader della Lega Nord, indagato per truffa

Dopo Francesco Belsito, ex tesoriere oggi indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato italiano, e Piergiorgio Stiffoni, senatore oggi accusato di aver commesso il reato di peculato, nel mirino degli inquirenti che, in questi giorni, starebbero indagando sui rimborsi elettorali che la Lega Nord avrebbe indebitamente sottratto, allo scopo di usufruirne in maniera impropria ed illegale, allo Stato italiano e, di conseguenza, a tutti i cittadini e a tutti gli elettori italiani, sarebbero finiti anche il leader, fondatore ed ispiratore del movimento popolare xenofobo ed omofobo, Umberto Bossi, ed i figli dello stesso, Renzo “Trota” Bossi e Riccardo Bossi.