L’Imu sui capannoni slitta

Slitta la sospensione dell’Imu per le imprese. Al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo si sospenderà l’Imu solo sulla prima casa. Queste sono le notizie non ufficiali che filtrano dalle consuete e affidabili voci di corridoio e che quindi, in maniera indiretta, testimoniano una volta di più che è proprio la questione sull’abolizione, o meglio sulla sospensione e sulla modifica di tutto quanto riguarda il pagamento dell’Imu, a tenere in ambasce il governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. Il terreno dell’Imu diventa il secondo motivo di attrito tra gli esponenti del Popolo della Libertà e del Partito Democratico all’interno del governo in pochi giorni seguendo a ruota la questione della legge contro le intercettazioni.

Epifani contro Berlusconi

Il governo Letta è già ai minimi storici delle relazioni interne tra differenti fazioni. O, in questo caso, è più corretto parlare di relazioni interne tra differenti partiti data l’eterogenea composizione del governo di unità nazionale o di ampia coalizione che dir si voglia che è presieduto dal neo presidente del Consiglio Enrico Letta (leggi: Governo Letta in ritiro: stop ministri in tv). Ovviamente quando si pensa a contrasti interni tutti immaginiamo ipotetici attriti tra i due principali partiti che offrono il proprio sostegno e che tengono insieme il governo Letta, vale a dire tutti pensiamo a frizioni tra Partito Democratico e Popolo della Libertà. E non sbagliamo.

L’Assemblea Nazionale del PD

Giornata di grossa importanza per le sorti del Partito Democratico. Per le sorti del PD  – mentre per il Pdl sono le vicende giudiziarie a tenere banco (leggi: Pdl in piazza contro i giudici di Milano) nel senso che dallo snodo di oggi cominceremo a comprendere l’indirizzo che il partito leader della coalizione di centrosinistra proverà a mantenere nei prossimi mesi, mesi, per altro molto complicati proprio a causa del sostegno del tutto particolare offerto ad un altrettanto particolare governo di coalizione o di unità nazionale che dir si voglia che è stato da poco varato. Oggi è il giorno dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico.

I governatori più amati d’Italia

Una curiosa classifica sui presidenti di Regione italiani più amati dai propri cittadini è stata pubblicata da Monitoregione. Si tratta di un’indagine condotta ad hoc su specifica richiesta dell’istituto italiano Datamonitor che ha fatto la classifica dei governatori migliori secondo l’opinione pubblica. E ha pubblicato i dati raccolti nel primo trimestre dell’anno in corso. Al primo posto Zingaretti, poi Rossi e terzo Zaia. Ma, come nostra abitudine, procediamo con ordine per comprendere pienamente il risultato dell’indagine di Monitoregione.

Le reazioni alla lista dei ministri

Il nostro Paese ha finalmente un nuovo governo. Nel pomeriggio di sabato il premier incaricato onorevole Enrico Letta ha avuto un ultimo e lungo colloquio chiarificatore con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: due ore e un quarto circa per sistemare gli ultimi aspetti di un esecutivo che, per forza di cose, rimarrà nella storia, se non altro per la travagliatissima gestazione che ha portato avanti. Fatto sta che, alla fine, Letta ha sciolto la riserva, è diventato Presidente del Consiglio a tutti gli effetti e ha comunicato la lista dei ministri (leggi: Tutti i ministri del nuovo governo Letta).

M5S contro il governo Letta

Tra poco il nostro Paese avrà un nuovo governo. Un nuovo governo di cui ricorderemo in primo luogo la gestazione lunga, laboriosa e piena di colpi di scena: un governo in cui il primo incarico lo aveva dato un Presidente della Repubblica in pieno semestre bianco, anzi agli sgoccioli del proprio mandato, che ha visto il leader del Partito Democratico che aveva ricevuto l’incarico rassegnare le proprie dimissioni e che dovrebbe prendere le mosse nella giornata di oggi. Finalmente, potremmo dire, dato che sono passati ormai più di due mesi dalle elezioni del 24 e del 25 febbraio.

Renzi: il governo Letta si farà nonostante i dissidenti PD

 Ormai siamo alle ultime battute prima della presentazione ufficiale del nuovo governo di Enrico Letta. Il totoministri continua a sfornare nomi che non fanno altro che creare tensioni intestine al Partito Democratico che non sarà compatto nemmeno nel dare la fiducia essendo molti all’interno del partito contrari ad un esecutivo con Berlusconi e altre personalità che provengano dal Popolo della Libertà.

(Leggi anche … Il Totoministri)

Governo Letta: sostegno e opposizione

Sono giorni ancora caldissimi per quanto riguarda i principali meccanismi della nostra vita politica. Sono giorni in cui si sta formando un nuovo esecutivo, in cui c’è un Presidente del Consiglio in pectore – Enrico Letta – che ha ricevuto l’incarico dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che ha concluso nella giornata di ieri il giro di consultazioni per poi poter sciogliere la fiducia entro il fine settimana. Secondo qualcuno entro domani.

Il risultato delle consultazioni di Letta

Le consultazioni di Enrico Letta si sono concluse nella giornata di ieri. Da quando ha ricevuto per primo lo stato maggiore di Sinistra Ecologia Libertà fino al tardo pomeriggio si sono avvicendati a Palazzo Montecitorio tutti i leader delle forze politiche del nostro Paese. Il primo dato su cui abbiamo una certezza è la velocità con cui le consultazioni si sono concluse: una giornata di lavoro è, forse, bastata a Enrico Letta per dichiarare concluse le sue consultazioni. I più ottimisti pensano alla lista dei ministri già domani (leggi: Le consultazioni di Letta).

Il totoministri

Siamo nel campo delle ipotesi ma cerchiamo di andarci con i piedi di piombo come si è soliti dire in occasioni del genere. Perché la prudenza non è mai troppa e perché l’elezione del Presidente della Repubblica ha segnato una delle pagine della storia repubblicana del nostro Paese di maggiore incertezza degli ultimi decenni. Fatto sta che allo stato delle cose, pare che il prossimo Presidente del Consiglio debba essere Enrico Letta forte di un sostegno trasversale tanto stabile a destra quanto a sinistra.

Enrico Letta premier?

La giornata di consultazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è conclusa ieri nel tardo pomeriggio. Si è trattato, questa volta, di un giro di consultazioni più snello e rapido di quello di quasi un mese fa da cui Napolitano se ne uscì con il conferimento di un mandato esplorativo nella mani del leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani. Ecco, una certezza, ma una sola, ce l’abbiamo già da ieri, anzi, già da qualche giorno a dire il vero, vale a dire che questo secondo giro di consultazioni non potrà risolversi come il primo in seguito a Le dimissioni di Bersani.

Le condizioni di Napolitano

Le elezioni del Presidente della Repubblica sono state avvolte da più polemiche, contrasti e confusione del solito. Ne deriva che, probabilmente, molti di noi hanno fatto più attenzione ai numeri, al raggiungimento del quorum, alle logiche di partito che hanno offerto il proprio sostegno o lo hanno rifiutato piuttosto che alle poche e pesantissime parole di Giorgio Napolitano nel momento in cui ha comunicato di aver accettato la sua rielezione. Il nuovo presidente della Repubblica ha parlato di termini e di condizioni che gli hanno consentito di accettare il secondo mandato.