Il disegno di legge costituzionale

E’ arrivata l’ufficialità per quanto riguarda il comitato per le riforme costituzionali. Nella giornata di ieri, infatti, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’approvazione in via ufficiale del disegno di legge costituzionale che rende operativo il Comitato parlamentare per le riforme costituzionali e per le riforme elettorali e che, nei fatti, sarà il fulcro tematico ed operativo del processo di revisione costituzionale che il nostro Paese e il governo di unità nazionale in senso più stretto si apprestano ad affrontare nei prossimi mesi (leggi: La commissione per le riforme costituzionali).

Rubygate, Minetti in aula

Nuova puntata nel processo Ruby. A conti fatti non si tratta di un appuntamento ufficiale, o meglio, non si tratta di una giornata di udienza prevista e fissata a suo tempo all’interno del calendario giudiziario da parte degli uffici competenti del Palazzo di Giustizia di Milano. Oggi è il turno di Nicole Minetti che si è presentata sua sponte dinanzi agli inquirenti per rendere a chi la interrogava una deposizione spontanea. C’è da notare che tale deposizione spontanea è arrivata poco dopo la richiesta di condanna per Nicole Minetti e gli altri imputati, ma, a noi, in questo momento, interessa analizzarne i contenuti.

La presidenza delle commissioni bicamerali

Sembra risolversi uno dei tanti impacci, busillis o incidenti di percorso che hanno messo per settimane il bastone tra le ruote al governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. Ci stiamo riferendo, in questa occasione, all’accordo raggiunto in merito alla presidenza delle commissioni bicamerali e alla giunta di palazzo Madama. Per dovere di cronaca ci teniamo a precisare che mancano ancora tutti i crismi  dell’ufficialità necessari in occasioni del genere a rendere effettive le nomine ma l’indiscrezione proveniente da fonti interne alla maggioranza sembra assolutamente attendibile (leggi: La commissione per le riforme costituzionali).

Il legittimo impedimento al processo Mediaset

Si avvicinano nuove e pesantissime scadenze per l’ex presidente del Consiglio e attuale leader del Popolo della Libertà e della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi. Non si tratta questa volta di scadenze elettorali, di sostenere in modo diretto un qualche suo candidato di centrodestra né tanto meno delle chiacchiere sul presidenzialismo. Questa volta si tratta di due appuntamenti in tribunale che, forse, mai come prima, potrebbero dare un indirizzo molto forte al prosieguo della vita politica di Berlusconi e quindi, per forza di cose, anche del nostro Paese.

Ruby, la requisitoria dell’accusa

Nuova puntata oggi al Palazzo di Giustizia di Milano per quanto riguarda il Rubygate. O meglio, per essere precisi, oggi non c’è stata nessuna udienza in merito all’iter processuale di quel filone di indagini che viene dai cronisti di tutti Italia sintetizzato come il Rubygate. Di fatto per Rubygate di solito si fa riferimento al processo che vede principale imputato l’ex presidente del consiglio e attuale leader del Popolo della Libertà e della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi. Quel processo insomma, per intenderci, cui vanno ascritte le ultime dichiarazioni rese da Ruby volte a ritrattare tutte le precedenti deposizioni (leggi: Processo Ruby: il giorno di Karima).

Il commento di Grillo alle comunali

Non si è spenta l’eco della tornata delle elezioni comunali in giro per l’Italia. Un occhio particolare, ovviamente, in maniera intuibile, è quello che bisogna lanciare alla situazione politica della nostra capitale, laddove per altro non si può portare a termine una vera e propria analisi perché il risultato definitivo si saprà tra meno di due settimane in occasione del ballottaggio. Fatto sta che il dato abbastanza eterogeneo che è venuto fuori dalle urne non indica nulla di concreto al livello nazionale, eppure, qualche commentatore si è spinto in un’analisi di più ampio respiro.

La sospensione dell’Imu e l’aumento dell’Iva

L’ultimo provvedimento degno di nota del nuovo governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta è arrivato nella giornata di ieri e riguarda le principali questioni economiche. Si tratta, nella fattispecie, del decreto sull’Imu e sul finanziamento della cassa integrazione che è stato firmato per l’appunto nella giornata di ieri da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Non si tratta però di un provvedimento in grado di disciplinare la questione interamente in quanto la riforma sulle tasse per la casa è rinviata al mese di agosto.

Pdl: dimezzare pena per concorso esterno in associazione mafiosa

 Dimezzare pena per concorso esterno in associazione mafiosa

Il Pdl dopo l’Imu propone di dimezzare pena per concorso esterno in associazione mafiosa evitando il carcere e limitanto l’utilizzo delle intercettazioni come prova per il reato di concorso esterno a patto che questa collaborazione nascosta non giustifichi profitti. Questo è quanto prevede il testo consegnato da alcuni senatori alla commissione Giustizia del Senato, primo firmatario il senatore pdl Guido Compagna, relatore Giacomo Caliendo. Senza ombra di dubbio questa proposta di legge favorirebbe alcuni “amici” di partito che oggi hanno guai giudiziari come Marcello Dell’Utri, Nicola Cosentino e Raffaele Lombardo.

La mozione di ineleggibilità di Berlusconi

Nuova grana per il nuovo governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. A conti fatti si tratta di qualcosa forse di più grave rispetto ai normali contrasti propri delle dinamiche di un governo che poggia su un consenso così ampio e trasversale. Insomma, questa volta, non sembra che ci si trovi di fronte a uno di quelli che lo stesso ministro degli Interni Angelino Alfano ha bollato qualche giorno fa come dei normalissimi incidenti di percorso da mettere in calendario con una squadra di governo di tal tipo (leggi: Alfano sul governo Letta). Questa volta si parla dell’ineleggibilità di Berlusconi.

Letta sul nodo dell’Imu

Si avvicina uno dei primi appuntamenti veramente importanti per il nuovo governo Letta. Ci riferiamo al decreto che porterà alla sospensione del pagamento della prima rata dell’Imu: attenzione, il riferimento a quanto pare, le notizie non sono ancora certe ma le indiscrezioni risultano attendibili come non mai in questa occasione, sarà esclusivamente all’Imu sulla prima casa a causa della brusca frenata degli ultimi giorni in merito all’Imu per le imprese cioè a quella sui capannoni industriali. E tutto ciò ha già portato a prime schermaglie tra Popolo della Libertà e Partito Democratico (leggi anche: L’Imu sui capannoni slitta).

L’Imu sui capannoni slitta

Slitta la sospensione dell’Imu per le imprese. Al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo si sospenderà l’Imu solo sulla prima casa. Queste sono le notizie non ufficiali che filtrano dalle consuete e affidabili voci di corridoio e che quindi, in maniera indiretta, testimoniano una volta di più che è proprio la questione sull’abolizione, o meglio sulla sospensione e sulla modifica di tutto quanto riguarda il pagamento dell’Imu, a tenere in ambasce il governo di unità nazionale del presidente del Consiglio Enrico Letta. Il terreno dell’Imu diventa il secondo motivo di attrito tra gli esponenti del Popolo della Libertà e del Partito Democratico all’interno del governo in pochi giorni seguendo a ruota la questione della legge contro le intercettazioni.

Il Pdl ripropone la legge anti-intercettazioni

Si preannunciano momenti di tensione in seno al nuovo governo di ampia coalizione del presidente del Consiglio Enrico Letta tenuto insieme dal sostegno del Partito Democratico e del Popolo della Libertà in primo luogo e poi, in misura minore, da altri differenti partiti. Fatto sta che i primi attriti tra esponenti dei due schieramenti opposti all’interno della medesima formazione di governo già ci sono stati in embrione. E, potremmo dire che ci sono stati ancor prima della formazione stessa del governo ovvero già prima della formazione della lista completa dei ministri, dei sottosegretari, dei viceministri e dei presidenti di commissione.