Mario Monti contro disgregazione e populismo in Europa

Per il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, intervenuto in conferenza stampa, al fianco del Presidente del Consiglio dell’Unione Europea Herman Van Rompuy, a margine dell’ormai noto Forum di Cernobbio, il rischio che in Europa possano emergere fenomeni di populismo e disgregazione, che possano portare alla disgregazione dell’Eurozona contemporaneamente alla definitiva definizione delle peculiarità dell’Unione Europea, è forte e, a causa dell’attuale crisi economica e finanziaria, quanto mai attuale.

L’Unione Europea non rinuncia all’euro

Nonostante in questi ultimi anni gli analisti abbiano cominciato a pronosticare, con sempre maggior veemenza, la definitiva fine del progetto euro, ovverosia quel progetto il cui scopo dovrebbe essere quello di unire l’Unione Europea sotto un’unica moneta e, dunque, sotto un’unica economia, oggi non saremmo mai stati così lontani da quel momento e, con ogni probabilità, l’Unione Europea non rinuncerà all’euro.

S&P taglia le stime sulla crescita del PIL dell’Europa

Dopo quella di Moody’s, che solamente pochi giorni fa avrebbe provveduto a declassare, in un sol colpo, 17 banche tedesche, numerosi istituti di credito olandesi, il gruppo industriale francese PSA Peugeot Citroën ed il cosiddetto fondo salva – Stati, su tutta l’Europa si sarebbe in queste ore abbattuta la scure di Standard&Poor’s che, in linea con le altre importantissime agenzie di rating statunitensi, avrebbe deciso di rivedere, naturalmente al ribasso, non solamente il Prodotto Interno Lordo di numerose nazioni europee bensì anche, e soprattutto, di tutta l’Europa.

Introdurre l’euro è stato un errore

Uno dei più grandi errori della recente storia dell’Unione Europea, che è anche, e soprattutto, qualcosa di ben più importante, solido e duraturo della propria economia e delle proprie finanze, sarebbe stata l’introduzione dell’euro, ovverosia della moneta unica, poiché tale progetto non sarebbe in alcun modo applicabile ad una realtà geografica, sociale e politica cosi frammentaria ed eterogenea.

Come superare la crisi secondo l’Unione Europea

Sarebbe stata approvata in queste ore, stando ad alcune indiscrezioni ufficiali lasciate trapelare dalle sedi istituzionali dell’Unione Europea, la prima di una lunga serie di bozze dalle quali dovrebbe nascere, in seguito alla prevista approvazione definitiva ed ufficiale di marzo 2012, la nuova Unione Economica Europea che renderà l’unione tra gli Stati europei non soltanto politica e sociale bensì concretamente finanziaria e, soprattutto, fiscale.

Per la Credit Suisse è probabile un default a catena

Secondo la Credit Suisse, azienda leader per quanto riguarda i servizi finanziari e bancari con sede a Zurigo, ci sarebbe una catastrofica probabilità del 10% che, non solo l’Italia, ma l’Europa e l’intero Occidente, possano crollare dopo un vero e proprio terremoto bancario che porterebbe verso un disastroso default a catena. In pratica, qualora dovesse fallire il Governo Monti, non riuscendo a risanare i debiti e di conseguenza non evitando all’economia nazionale una recessione, nessuno Stato occidentale sarebbe a sicuro, anzi i rischi di speculazione e di arresto del sistema-euro diventerebbero inevitabili.

Resoconto del vertice con Merkel e Sarkozy

Si è tenuto ieri a Strasburgo il tanto atteso incontro tra il neo Presidente del Consiglio Mario Monti, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente francese Nicolas Sarkozy in occasione di un vertice trilaterale Germania-Francia-Italia di preparazione al prossimo Consiglio d’Europa previsto per dicembre in cui si dovrà discutere e riesaminare la situazione economica generale.

Il destino dell’Euro

Gli analisti della banca svizzera Crèdit Suisse parlano senza mezzi termini della fine dell’Euro, almeno per come lo abbiamo conosciuto in questi anni.
L’Euro è la moneta unica dei Paesi dell’Unione Europea, e viene utilizzata da oltre 300 milioni di cittadini europei.