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E’ stato deciso che anche i notai d’ora in poi potranno usare la firma digitale per firmare i documenti.
E’ stato deciso che anche i notai d’ora in poi potranno usare la firma digitale per firmare i documenti.
Come ha anticipato lo stesso Alfano saranno 3 i temi principali su cui verrà fondato questo nuovo piano per le carceri italiane.
Il procuratore Grasso chiede che vengano mantenute attive le modalità vigenti sulle intercettazioni perchè è l’unico metodo per sconfiggere la criminalità e non solo quella organizzata. Per effettuare una intercettazione, con la nuova legge, il giudice dovrà concedere il permesso solamente dopo aver valutato gli evidenti indizzi di colpevolezza e non come è adesso grandi indizzi di reato.
Ma anche lo stesso giudicato perde buona parte della sua valenza: una sentenza irrevocabile, infatti, costituirà prova utilizzabile in un altro dibattimento solamente in materie gravissime, come mafia e terrorismo.
A proposito di reati gravi: anche nell’ipotesi di rito abbreviato, la competenza sarà della corte d’assise e non più del singolo Gip.
In compenso, il trasferimento di un qualsiasi ufficiale della polizia giudiziaria non sarà più suscettibile di stop da parte dell’accusa, che potrà solamente esprimere un parere non vincolante.
Vincoli nuovi anche sull’emanazione di provvedimenti cautelari: ognuno di essi dovrà essere approvato, a pena di nullità, con la firma del capo dell’ufficio.
In realtà, si tratta solo del primo tassello: venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha varato un disegno di legge, contenente i punti principali della riforma, che ora il Parlamento dovrà verificare, eventuale correggere e infine approvare.
Nel quadro di generale indignazione e allarme sociale, si fa largo una proposta del ministro della Giustizia Angelino Alfano, che propone il gratuito patrocinio per le vittime di stupri.
I reati che entrano quindi nell’insieme delle intercettazioni sono quelli che hanno delle pene superiori ai 5 anni, nessuna novità invece per i reati di mafia e di terrorismo. Gli ascolti telefonici, da parte delle forze dell’ordine, potranno avere una durata massima di un mese e mezzo con una proroga per altri 15 giorni.
Si calcola che i magistrati requirenti dovrebbero essere duemila, ma sono duecentosette i posti vacanti; in ambito giudicante, le carenze di organico ammontano a 386 unità, ma a breve almeno queste dovrebbero essere in gran parte colmate da magistrati nuovi di zecca e freschi di concorso.