PD a rischio scissione

In questi giorni non sono tranquilli, i sonni di Walter Veltroni.
Assediato da tutte le parti, il segretario del Partito Democratico si sforza di richiamare collaboratori e dissidenti a unirsi verso l’obiettivo delle elezioni politiche e amministrative di giugno, appuntamento elettorale di importanza cruciale per il partito e per la stessa leadership di Veltroni. L’ex sindaco di Roma ha inviato il suo braccio destro Dario Franceschini a interloquire con tutte le mille anime del partito per ricomporre le fratture e appianare le tensioni.

Ma la cosa appare tutt’altro che facile: inchieste giudiziarie in tutta Italia, “capibastone” locali (per usare i termini dello stesso Veltroni) sul piede di guerra, sedi regionali commissariate ovunque, persino poco eleganti diatribe sui vecchi fondi di DS e Margherita.

Le reazioni all’intervento del premier

L’intervento a tutto campo di Silvio Berlusconi in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa non ha lasciato indifferente il mondo politico.

La maggioranza ha sostenuto in maniera compatta la posizione del premier. Solo il reggente di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa si è dichiarato poco propenso a riaccogliere l’UDC fra le file del centrodestra: “Dico sì ma a patto che la smetta di fare la politica dei due forni alleandosi una volta con noi e l’altra con la sinistra”.

Follini propone la sua ricetta al PD

Ex-vicepresidente del Consiglio all’epoca del Berlusconi-bis ed ex segretario dell’UDC, lasciata ormai da tempo per la crescente opposizione alle politiche economiche e sociali del Cavaliere, Marco Follini è oggi uno degli esponenti di punta del Partito Democratico, di cui è senatore e responsabile per la comunicazione.

Fra i più convinti sostenitori dell’idea di Veltroni di sganciare il PD dalla sinistra radicale, Follini da tempo risulta essere uno degli esponenti democratici che più lavora per un’alleanza duratura con l’Unione di Centro alternativa al centrodestra.