Autovelox illegale, quando fare ricorso

Come scritto già su MotoriLive, ieri sera è andato in onda un servizio de “Le Iene” relativo a tutor e autovelox.

Il servizio ha spiegato in maniera molto semplice il funzionamento dei due dispositivi prima di chiarire quando è possibile fare ricorso, e vincerlo.

Sentenza Cassazione posizionamento autovelox

Come già riportato su MotoriLive, in rete si sta diffondendo una notizia riguardante l’utilizzo degli autovelox da parte delle forze dell’ordine, in particolare della polizia, in seguito ad una sentenza della Cassazione.

La sentenza numero 21091/2010 ha stabilito che gli autovelox usati dalla polizia possono essere messi in qualsiasi punto di ogni strada, senza dover limitarsi a quanto stabilito dal prefetto.

Rimborsi multe autovelox e photored

Arrivano ancora provvedimenti dalla Corte di Cassazione in tema di autovelox e photored, gestiti direttamente dalle società appaltatrici degli stessi sistemi elettronici, senza l’ausilio delle forze dell’ordine, le uniche a poter elevare le multe con questi ausili.

La Suprema Corte civile, con la recente ordinanza 28 gennaio 2010, n. 1955, aveva confermato il principio secondo il quale l’accertamento delle violazioni alle norme del Codice della Strada sui limiti di velocità non può essere affidato interamente a soggetti privati.

La polizia deve gestire gli autovelox

Con la sentenza numero 10620 la Corte di Cassazione ha stabilito che gli apparecchi autovelox devono essere gestiti direttamente dalla polizia e non possono essere appaltati a ditte private.

Questa sentenza farà contenti molti automobilisti che nei mesi e negli anni scorsi si sono visti recapitare a casa multe per eccesso di limite di velocità effettuate proprio con questi autovelox, che avevano l’unico scopo di fare cassa.

Multe eccesso velocità rilevate da soggetti privati annullabili

L’Ordinanza 28 gennaio 2010, n. 1955, della Corte di Cassazione, stabilisce che l’accertamento delle violazioni alle norme del Codice della Strada sui limiti di velocità non può essere affidato interamente a soggetti privati.

Perciò sono tutte annullabili le multe per eccesso di velocità accertate interamente da soggetti privati.

La Cassazione ha confermato che le rilevazioni dei limiti di velocità coi cosiddetti autovelox non possono essere eseguite dalla società produttrice ed installatrice del dispositivo.

Autovelox in centro abitato a 50 km/h

Prosegue serrata la lotta delle forze di polizia municipale contro chi sgarra al Codice della Strada.

Dopo le nuove regole previste dalla cosiddetta riforma autovelox, è emblematico il caso della città di Foggia, dove da domani, 26 novembre 2009, sarà installato un nuovo strumento che fotograferà gli automobilisti sorpresi a superare i canonici 50 km/h in centro abitato.

Il nuovo autovelox dei vigili di Foggia è stato testato proprio nei giorni scorsi e da domani entrerà in azione.

Riforma Autovelox, maggiore controllo dalla Polizia

La gestione degli Autovelox subisce una specie di rivoluzione, come vi abbiamo raccontato con precisione in questo articolo, infatti dopo gli scandali degli anni e mesi scorsi, l’Asaps, Associazione amici polizia stradale, ha varato nuove regole in materia di posizionamento di questi apparecchi atti a stabilire la velocità di un veicolo in un determinato tratto di strada.

Fino agli scorsi anni ad occuparsi del posizionamento di questi dispositivi erano soprattutto le polizie municipali, ma è bene far notare come in nessun altro paese europeo i Comuni possano mettere a bilancio i proventi delle contravvenzioni da limiti di velocità come da noi.

Nuove regole per gli autovelox

Il ministro Maroni aveva già avvisato della modifica delle regole per la repressione dell’alta velocità sulle strade da parte dei veicoli a motore.

A partire dal 14 agosto 2009 infatti sono state attivate una serie di nuove regole per la gestione degli autovelox e delle multe. Fino a prima dell’estate infatti gli apparecchi per il controllo della velocità e delle multe venivano affidate ampiamente a società private pagate a provvigione che avevano il pieno controllo delle apparecchiature nonchè delle foto scattate dagli autovelox che sempre più spesso non erano segnalati ed erano posizionati in punti strategici e nascosti non tanto per reprimere l’alta velocità, ma per fare cassa ovvero per massimizzare gli introiti del comune e della società privata che ne gestiva il lavoro.