Obama si taglia lo stipendio

Anche l’uomo più potente del mondo si riduce lo stipendio. Stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che fa la sua parte nel momento di crisi economica che sta vivendo il mondo intero (leggi anche: Il salvataggio di Cipro). In effetti definire Obama l’uomo più potente del mondo è forse una banalizzazione, ma, a ben guardare, è una banalizzazione fino a un certo punto. E, soprattutto, si tratta di una notizia assolutamente degna di nota perché ad abbassarsi in modo autonomo lo stipendio è proprio lui, Barack Obama.

L’agenzia di rating Moody’s ipotizza un’agghiacciante possibilità di default a catena

Il rapporto rilasciato dall’agenzia internazionale Moody’s è a dir poco agghiacciante. Non solo la nostra Italia, ma l’intero Occidente rischierebbe un inesorabile default se non si corre subito ai ripari con manovre e introduzione di tasse adeguate e mirate. Dunque, se dovesse fallire l’economia italiana ci sarebbero preoccupanti ripercussioni sull’euro e sul dollaro. Ed è per la delicatissima situazione finanziaria dell’intero Occidente che il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, incontrerà alla Casa Bianca nei prossimi giorni, il Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, il Presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e l’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton.

Rischio bancarotta per gli USA il 2 agosto 2011

La crisi economica che sta sconvolgendo e contemporaneamente rivoluzionando il modo di operare all’interno dei governi di mezzo mondo ha colpito fortemente anche il paese più importante al mondo e ora negli Usa il rischio di bancarotta, definito come default, è imminente.

Il 2 agosto del 2011 infatti gli Stati Uniti d’America rischiano seriamente di andare in bancarotta per via dell’alto valore del debito che ha colpito lo stato.

Al Quaeda ammette che Bin Laden è morto

Domenica 1 maggio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dato la notizia che Osama Bin Laden è stato ucciso da una squadra speciale in Pakistan e poco dopo sono iniziati i festeggiamenti e le manifestazioni in tutte le piazze d’America, senza però che la Casa Bianca rendesse pubbliche le foto che testimoniassero l’avvenuta morte dello sceicco del terrore.
E così sono iniziate le polemiche di tutti coloro i quali non hanno creduto alle parole di Obama, sostenendo che si trattasse di una notizia falsa a causa della mancanza di prove e per il frettoloso funerale celebrato su una portaerei in mezzo al mare, dove il corpo è stato seppellito.

Foto e filmati Bin Laden morto, molti dubbi

Ormai è giallo sulla morte di Osama Bin Laden, per il fatto che le foto che lo ritraggono morto non sono ancora state rese pubbliche dagli Stati Uniti e non vi sono filmati che mostrano l’attacco per intero al compound in cui si trovava lo sceicco.
La gente si interroga sulla veridicità della notizia perchè le news che si susseguono di ora in ora sulla dinamica dell’uccisione di Bin Laden sembrano confuse e discordanti; sono spuntate anche le dichiarazioni di una figlia del terrorista che che dice che sarebbe stato catturato vivo e poi ucciso dai Navy Seals, senza che lui tentasse di difendersi, altre che dicono che assieme ai suoi uomini abbia risposto al fuoco.
E perchè non è stato catturato vivo e poi messo davanti ad una corte di giustizia come è avvenuto per i nazisti al processo di Norimberga o a Pinochet o a Milosevich o in ultimo a Saddam Hussein?

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Nonostante siano ancora tutti storditi dai festeggiamenti e dalle manifestazioni di piazza, gli americani prima o poi si domanderanno chi sia Barack Obama davvero.
Almeno noi in Europa, vicini alla super potenza comunista (la Cina) e confinanti con il mondo arabo, obnubilati probabilmente da tutte le fandonie che Obama ci ha spacciato fino a ieri come esempi di pace e tolleranza, ma anche spaventati per le reazioni che potrebbero avere domani i nostri vicini, ci domandiamo quale dei due volti è predominante nella personalità di Obama.

I due volti di Barack Obama

Barack Hussein Obama è una contraddizione in termini, un paradosso vivente che oggi, dopo l’annuncio dell’uccisione di Osama Bin Laden in Pakistan da parte delle truppe speciali americane coadiuvate dall’intelligence pakistana è un uomo diverso, una figura storica diversa da quella che sarebbe stata fino a ieri.
Baluardo e speranza di pace per tutti coloro che lo hanno sostenuto in campo elettorale, fuori e dentro gli Stati Uniti, simbolo di tolleranza e di dialogo dopo aver preso il Nobel per la Pace, primo presidente nero della storia americana e quindi simbolo di rivalsa per tutta la comunità afroamericana che si è presa le sue rivincite dall’abolizione della schiavitù, oggi cos’è rimasto di tutto ciò?

Osama Bin Laden ucciso in Pakistan

Il leader di Al Quaeda, Osama Bin Laden è stato ucciso oggi, durante un’operazione condotta dagli Stati Uniti in collaborazione con una squadra anti -terroristica pakistana nei pressi di Islamabad.
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama alle 6.22 di questa mattina in Italia, ha dato la notizia ufficiale dicendo che con l’uccisione di Osama Bin Laden è stata la maggior vittoria ottenuta dall’America contro il terrorismo e con la sua morte, finalmente giustizia è stata fatta.
Un portavoce del Pentagono ha fatto sapere che Bin Laden ha opposto resistenza armata quando i corpi speciali statunitensi sono entrati, facendo irruzione nel suo rifugio; nella sparatoria il leader di Al Quaeda è stato ucciso assieme a tre altre persone, uno dei quali un figlio di Bin Laden.

Sergio Marchionne è tra gli uomini più influenti al mondo

Il settimanale inglese Time ha messo al cinquantunesimo posto della classifica degli uomini più influenti del mondo l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne.
Marchionne può vantare così il primato di essere il primo italiano ad entrare nella classifica della prestigiosa rivista, da quando è stata stilata la prima volta nel 1999.
Colui il quale si è posizionato quest’anno al primo posto della classifica, scalzando tutti gli altri contendenti è stato l’egiziano Wael Ghomin, che rappresenta i giovani dell’Egitto, in questo periodo di fermento politico.

Obama in visita a Facebook parla di tasse

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è andato in visita a Facebook e ha parlato dell’attuale situazione economica americana e dell’aumento delle tasse.
Così Barack Obama risponde alle domande che gli arrivano via web e a quelle del pubblico e dice con fare ironico che bisognerà che tutti i cittadini paghino più tasse, a partire da lui stesso e da Mark Zuckerberg, il giovane fondatore del social network più famoso del mondo, che però, aggiunge con un sorriso, non farà fatica a pagare dato che è miliardario.
Quest’affermazione conferma così l’intenzione del presidente di voler lasciar scadere alla fine del 2012 gli sgravi fiscali per i più abbienti; il peso che si sta trascinando l’economia statunitense è il mercato immobiliare, che rappresenta la parte più ingerente dell’attuale crisi economica.

Tagli fiscali annunciati da Obama

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama dichiara di aver raggiunto finalmente un accordo con il partito repubblicano sui tagli fiscali.

Si è giunti al compromesso di estendere i i tagli fiscali voluti dall’ex presidente Bush per i prossimi due anni, sia alle famiglie appartenenti alla classe media che ai cittadini più ricchi.
Quest’accordo costerà 501 milioni di dollari e verrà attuato nel corso del prossimo anno ed è stato deciso prima della scadenza dell’estensione dei tagli fiscali voluti da Bush, entro il 31 dicembre.