In queste ore il M5S fa sapere attraverso i suoi due capogruppi di Camera e Senato, rispettivamente, Roberta Lombardi e Vito Crimi, che si stanno attuando votazioni interne al partito per scegliere i candidati alla presidenza delle due camere del Parlamento. Per la camera dei Deputati i candidati cinque stelle hanno presentato 10 nomi che voteranno internamente, e lo stesso vale per il senato dove sono in lizza 4 nomi. Tutto avverrà nella massima trasparenza che è forse il valore principale finora espresso dal movimento e dai suoi portavoce.
Beppe Grillo
Renzi, il PD e nuove elezioni
La figura più di spicco nelle ultime settimane all’interno del Pd è Matteo Renzi. In effetti la coincidenza ci deve lasciar pensare e deve fare aprire gli occhi a tutti coloro che si interessano di politica, e che abbiano votato per il Pd e che abbiano votato diversamente. A conti fatti, questi, dovrebbero essere i giorni di Pierluigi Bersani che, fino a prova contraria, una maggioranza l’ha ottenuta. Molto più risicata rispetto alle previsioni, sue e dei suo avversari, molto legata al criterio di ripartizione del premio di maggioranza della legge elettorale attualmente in vigore, ma pur sempre una maggioranza.
Grillo leader nei sondaggi post voto
Le difficoltà del periodo immediatamente successivo alle elezioni sono prassi ben nota in tutte le democrazie contemporanee. Si tratta di difficoltà strettamente tecniche da un lato, ma, dall’altro, a ben guardare, sono quelle politiche in tutti i sensi a destare le maggiori perplessità. Perché è nei giorni immediatamente successivi alle elezioni che i partiti e i loro rappresentanti si accaparrano incarichi e poltrone con logiche spesso miopi e retrograde. Tali difficoltà di solito sono limate dalla chiarezza di un risultato elettorale: cosa che questa volta non è accaduta (leggi: Ingovernabilità e grande coalizione).
Crimi e Lombardi capigruppo del M5S
Oggi riuniti nuovamente in assemblea i neoeletti del movimento cinque stelle hanno nominato tramite votazione i loro capigruppo pro tempore al Senato e alla Camera che copriranno questa carica solo per tre mesi, rispettando la rotazione imposta dal decalogo degli eletti. I primi due capogruppo sono Vito Crimi per i cittadini Senatori e Roberta Lombardi per i cittadini deputati. Durante la loro assemblea andata in onda in diretta streaming attraverso il canale youtube del moviemento “La Cosa” gli eletti hanno anche avuto l’opportunità di incotrare i due leader passati in visita, Beppe Grillo e Casaleggio.
Il programma di Grillo
L’ago della bilancia della politica italiana è il Movimento a Cinque Stelle di Beppe grillo. Non si tratta di un’affermazione propagandistica a tinte forte, per altro ben assimilabile al linguaggio dell’ex comico ligure, eppure, è la realtà dei fatti, quella uscita dai seggi elettorali di tutta Italia. Del resto, facendo riferimento ai dati della Camera come è buona abitudine fare in queste occasioni, appare chiaro che circa un italiano su quattro ha affidato la sua preferenza proprio al Movimento a Cinque Stelle.
Il Pd dopo le elezioni: Renzi per le consultazioni?
La situazione all’interno del Partito Democratico all’indomani delle elezioni è confusionaria. Non si tratta di un giudizio di valore, nel senso che non stiamo criticando un’organizzazione farraginosa e in alcuni punti visibilmente lacunosa, quanto piuttosto stiamo fotografando dall’esterno come i numeri, forse forse, ci sono anche, ma metterli sul campo in una formazione affidabile sarebbe impresa ardua anche per il più navigato tra i commissari tecnici.
Codice di comportamento per gli eletti del M5S
Il vero vincitore dell’ultima e tanto discussa tornata elettorare, senza ombra di dubbio è il comico genovese Beppe Grillo e il suo Movimento Cinque Stelle che riesce a far eleggere ben 108 deputati alla Camera, dov’è è primo partito, e 56 al senato dove si presenta come l’unico schieramento a cui può rivolgersi il centrosinistra per evitare il governissimo PD-PDL-Monti.
Il PD apre al Movimento 5 stelle. Nessun inciucio con PDL
Le elezioni 2013 consegnano all’Italia una sola certezza: l’instabilità di governo. Il PD ottiene più voti ma non la maggioranza al Senato che invece va alla coalizione PDL-LEGA. Il boom atteso del Movimento cinque stelle c’è stato portando i ragazzi di Grillo a diventare il primo partito alla Camera dei Deputati. In questo caos ora però bisogna provare a governare, sarebbe non auspicabile un’altra campagna elettorale e un altro voto nell’immediato.
Gli elettori di Grillo
Mai come alla fine di queste consultazioni elettorali, il quadro politico è di difficile lettura. O meglio, diciamo che, mai come questa volta, alla fine di queste elezioni, il quadro politico si offre a tante letture. Perché c’è chi dice che ha vinto Berlusconi perché sottolinea il recupero pazzesco fatto dal cavaliere e dai suoi alleati di centrodestra; c’è chi dice che ha vinto Bersani, perché anche se di poco, ha la maggioranza; c’è chi dice che ha vinto Grillo per il suo exploit.
Ingovernabilità e grande coalizione
I risultati delle consultazioni elettorali del 24 e del 25 febbraio sono ormai noti a tutti, più o meno. Ed è questo il momento tipico in cui, storicamente, il commento al voto la fa da padrone. A ben guardare, tranne sconfitte di proporzioni colossali, è difficile che un qualche leader o esponente di partito ammetta una debacle sancita dalle urne. Tendenzialmente, appaiono tutti più propensi a travestire da vittoria le piccole affermazioni.
I sondaggi del Pd: pericolo Grillo
I sondaggi in queste settimane li fanno tutti. Più o meno pubblicamente, con il divieto di pubblicazione e con il divieto di dichiararne gli esiti, ma, in un modo o nell’altro, qualcosa sempre trapela. In effetti gli esiti dei sondaggi certe volte sfuggono obiettivamente di mano a chi li conduce, ma, tante altre volte, nella maggioranza delle occasioni a dire il vero, rappresentano un’arma politica a tutti gli effetti. E quella di far trapelare prima del voto i risultati dei sondaggi è una strategia a tutti gli effetti.