Stop a Marini: fumata nera al primo turno

Il primo colpo non è andato in porto. E’ stato sparato, ma sparato a salve potremmo dire con una metafora perché Franco Marini ha preso tantissimi voti, ma non in misura sufficiente all’elezione al primo turno. E’ sempre utile ribadire, anche se in potentissima sintesi, il regolamento che c’è alla base delle elezioni per il Quirinale: per essere eletto ai primi tre turni è necessaria una maggioranza composta pari, nella fattispecie, ai due terzi del totale (deputati, senatori e grandi elettori di nomina regionale). Dalla quarta votazione è sufficiente una maggioranza semplice, vale a dire il 50% più uno.

Bersani: Berlusconi? Ti conosco mascherina

 Continua l’impasse politico che vede il nostro Paese fermo immobile a ormai quaranta giorni dalle elezioni politiche. Queste’ultime avrebbero dovuto cambiare tutto ma  invece, risolvendosi in un pareggio, hanno gettato l’Italia in una fase di stallo che effettivamente rende difficile immaginare qualsiasi via di uscita. Intanto in questi giorni è atteso il discusso incontro tra Bersani e Berlusconi che dovrebbero fare il punto della situazione sulla questione dell’elezione del Presidente della Repubblica ma non sul possibile governissimo.

(leggi anche … Scontro Berlusconi – Bersani sul Quirinale)

Scontro Berlusconi-Bersani sul Quirinale

Le reazioni all’elezione per la Camera e il Senato di due uomini del Partito democratico, o meglio di due uomini provenienti dalla coalizione di centrosinistra, non si sono fatte attendere. E, in maniera più che intuibile, è stato il leader del centrodestra Silvio Berlusconi ad arringare i suoi. Il contenuto, in potentissima sintesi, può essere riassunto nella richiesta che il centrosinistra non si impadronisca delle prime tre cariche dello stato, come già fatto con il Presidente del Senato (Grasso) e della Camera dei Deputati (Boldrini). La partita si gioca dunque sul terreno del Quirinale. E la scadenza del mandato di Napolitano è ormai quasi prossima.

Ipotesi fiducia M5S al governo PD

 In questi giorni si continua a discutere intorno alla possibile formazione di un governo di minoranza, al quale dovrebbero partecipare M5S e centrosinistra. Bersani che sarà incaricato a fare la prima mossa ha dettato delle linee guida racchiuse in 8 punti che dovrebbero avvicinare la politica del suo partito agli obiettivi del M5S, primo fra tutti la riduzione del numero dei parlamentari e delle spese assurde della casta.

(leggi anche … IL PD APRE AL MOVIMENTO CINQUE STELLE, NESSUN INCIUCIO CON PDL)

Il PD apre al Movimento 5 stelle. Nessun inciucio con PDL

 Le elezioni 2013 consegnano all’Italia una sola certezza: l’instabilità di governo. Il PD ottiene più voti ma non la maggioranza al Senato che invece va alla coalizione PDL-LEGA. Il boom atteso del Movimento cinque stelle c’è stato portando i ragazzi di Grillo a diventare il primo partito alla Camera dei Deputati. In questo caos ora però bisogna provare a governare, sarebbe non auspicabile un’altra campagna elettorale e un altro voto nell’immediato.

Confronto in tv: Berlusconi, Bersani, Monti e?

Prove di confronto tv tra i candidati alle elezioni del 24 e 25 febbraio. Siamo a una settimana del voto a questo punto e gli attacchi frontali e la logica del tutti contro tutti è quella che determina i modi e i tempi dell’agenda politica italiana. Una logica fatta sì di attacchi, ma anche di improvvise aperture, possibili alleanze e soprattutto fatta di doppi giochi. Come, del resto, accade da sempre all’avvicinarsi di una scadenza tanto importante.

Monti al Quirinale?

Una nuova posizione è quella che sta assumendo Mario Monti all’interno dell’arco parlamentare italiano. Un arco parlamentare in fieri a dire il vero a meno di dieci giorni dall’aperture dei seggi elettorali. Si tratta ad ogni modo di una presa di posizione del premier dimissionario che gioca a carte scoperte facendo trapelare la notizia della propria candidatura al Quirinale.

Obama vota Monti

Obama vuole Monti. E boccia Berlusconi. E anche in Germania la pensano allo stesso modo. Questo, in potentissima sintesi, il contenuto delle dichiarazioni internazionali a meno di dieci giorni dall’apertura dei seggi elettorali. In effetti, potremmo dire, che non ci sono elementi di novità in quanto accaduto sullo scenario della politica internazionale negli ultimi giorni in merito alle prossime elezioni in Italia, ma la questione va spiegata meglio.

Tutti contro Grillo

La campagna elettorale trova un singolare fronte comune di cui occuparsi. Nella giornata di ieri, infatti, quei candidati che da più parti sono impegnati ormai da giorni a gettarsi fango reciprocamente addosso e nel mettere paletti invalicabili per stroncare sul nascere ogni possibile idea di alleanza precedenti o successive al voto, erano quasi tutti d’accordo. Quasi tutti animati dal medesimo intento di attaccare e di screditare quanto più possibile dinanzi all’elettorato indeciso l’operato di Beppe Grillo.

Monti: rischio Maroni in Lombardia

Ieri pomeriggio è cominciata la nuova, e ultima, fase della campagna elettorale di Mario Monti, La svolta Monti. Il premier dimissionario ha incontrato i giovani al teatro Parenti di Milano nel primo pomeriggio strappando applausi alla propria platea. Il professore non ha alzato più di tanto i toni della propaganda a meno di due settimane dall’apertura dei seggi elettorali, ma piuttosto ha preferito ribadire i concetti chiave del suo modus operandi.

La svolta Monti

A due settimane dall’apertura dei seggi elettorali comincia l’ultima fase della campagna elettorale. Ma è soprattutto il premier dimissionario Mario Monti a lanciare una nuova sfida agli alleati, agli avversari e, forse, soprattutto, a se stesso. Gli uomini vicini al professore caricano il discorso di oggi pomeriggio al teatro Parenti di Milano di un valore simbolico presentandolo come l’apertura della nuova fase della politica di Monti: la fase della svolta.