La Croazia in Europa

Dalla giornata di ieri la Croazia è entrata a far parte dell’Unione Europea. Per essere ancora più precisi dal 1° luglio quindi dalla mezzanotte tra domenica e lunedì Zagabria è entrata nel novero degli ormai 28 Stati Membri dell’Unione Europea. A conti fatti si tratta di una notizia che enormi cambiamenti nella situazione italiana non li genera, ma che produce comunque novità degne di nota in seno all’Ue e quindi che, per forza di cose, prima o poi avranno una ricaduta, anche se verosimilmente marginale, anche sul nostro Paese. Ma nonostante ciò si tratta di una notizia assolutamente degna di nota.

Il bollettino BCE sull’Italia

Le richieste di Bruxelles per l’Italia non si fermano. A conti fatti, in un momento economicamente così preoccupante sia per il nostro Paese che per tutta l’Eurozona, uno dei comandamenti più diffusi è proprio l’invito alla coesione delle forze politiche e l’adempimento agli obblighi comunitari. E, in occasioni del genere, quando si parla di obblighi comunitari il pensiero corre direttamente sia a questioni di natura politica, ma soprattutto, in primo luogo alle raccomandazione che vengono ciclicamente prodotte dalla Banca Centrale Europea. E nostro obiettivo di oggi è offrire una sintesi ed un’analisi di contenuto ai principali dettami della BCE sul nostro Paese.

Il decreto del fare

Il governo di unità nazionale del presidente del consiglio Enrico Letta si sta preparando in questi giorni al prossimo appuntamento europeo di indiscutibile rilevanza. Stiamo facendo riferimento, nella fattispecie, al prossimo vertice europeo in programma per il 27 di questo mese e in avvicinamento al quale il nostro presidente del Consiglio vuole arrivare preparato. E, in questo caso, la preparazione che Enrico Letta e la maggioranza vogliono approntare è una preparazione concreta sia nei toni che nella sostanza prova ne sia che è allo studio il cosiddetto decreto del fare.

Le richieste di Bruxelles a Letta

I grattacapi per il nuovo governo del nostro Paese presieduto da Enrico Letta sono purtroppo solo all’inizio, o, almeno, così sembra. E le nubi più scure si addensano in capo alle questioni di politica economica. Se riavvolgiamo il nastro delle ultime settimane al momento immediatamente successivo al giuramento del governo Letta e dei suoi ministri (leggi: Il governo Letta al completo), ricorderemo che il nuovo ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini aveva annunciato come primo provvedimento il Def aggiornato. Subito dopo Letta è partito per aprire il dialogo con i leader europei incontrando Merkel, Hollande e Barroso in rapida successione.

Il vertice Letta – Hollande

Nella giornata di ieri la seconda tappa del tour in giro per l’Europa del nostro nuovo presidente del Consiglio Enrico Letta. Nei fatti, non appena ha incassato la fiducia sia alla Camera che al Senato, il neo premier italiano è partito per un giro di visite ai principali leader europei: ha incontrato prima la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino (leggi: Il vertice Letta – Merkel), poi Francois Hollande a Parigi e alla fine Josè Manuel Barroso a Bruxelles. Un tour quasi di presentazione in cui gettare le basi e prendere i contatti più affidabili per il nuovo governo del nostro Paese.

Il vertice Letta – Merkel

Il nuovo presidente del Consiglio italiano Enrico Letta ha incassato la doppia fiducia: prima alla Camera e poi, nella giornata di ieri, al Senato (leggi: Il discorso di Letta). I numeri sono assimilabili in entrambi i rami del Parlamento e testimoniano la trasversalità di un esecutivo di grande coalizione voluto da quasi tutte le forze politiche presenti nell’arco parlamentare italiano. Quindi, da un punto di vista strettamente formale, possiamo dire che è da ieri, vale a dire dal momento successivo alla doppia fiducia presso la Camera e presso il Senato che abbiamo un nuovo governo.

Berlusconi contro Monti e la Merkel

Le ripercussioni dell’ultimo incontro pubblico tra il premier dimissionario Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel travasano nell’agenda politica italiana. E dettano, di fatto, le linee guida del dibattito di questi giorni essendo l’argomento centrale di discussione, e di polemica, anche tra le altre nostre forze politiche. Accade in pratica che l’incontro Monti – Merkel e di fatto, potremmo dire, L’intesa Monti – Merkel in campagna elettorale, abbia innescato nuove polemiche tra Berlusconi (in primis) e Bersani.

Bruxelles contro Berlusconi

Di nuovo da Bruxelles piovono accuse sul capo di Silvio Berlusconi. Non è la prima volta che gli organi comunitari intervengono apertamente nella politica italiana (leggi anche: Bruxelles contro l’Imu), e non è la prima volta che il bersaglio è il cavaliere. Questa volta le accuse riguardano la politica economica del precedente governo Pdl colpevole, secondo Bruxelles, di essere venuto meno agli impegni presi e di aver, di fatto, innescato la crisi in Italia e la salita dello spread.

Crisi Portogallo aiuti dall’Unione Europea

Da molti mesi il Portogallo è vittima di una forte crisi finanziaria, ma ha cercato di tenere duro per uscirne senza dover chiedere aiuto all’Unione Europea, ma alla fine ha dovuto cedere e qualche giorno fa il governo portoghese ha chiesto un prestito a Bruxelles.
In piena campagna elettorale, mentre la gara è ancora aperta, il Portogallo ha chiesto aiuto all’Europa che però sembra rispondere no alla richiesta; il presidente dell’esecutivo di Bruxelles, José Manuel Barroso ha espressamente dichiarato il suo dissenso in favore di un aiuto economico al Portogallo e ha chiesto alle autorità di quel paese di mostrare il senso di responsabilità per affrontare a testa alta la crisi che li ha coinvolti.