The Economist contro Berlusconi atto II

Ritorniamo ancora a parlare dell’articolo apparso sull’Economist di oggi, in cui si fa un’analisi molto schietta di quello che è il governo Berlusconi e di ciò che ha fatto in concreto per il nostro paese.
The man who screwed an entire country”, ossia “l’uomo che ha fregato un intero paese” è il titolo dell’articolo che è il seguito ideale di quello intitolato “Unfit to lead Italy“, in cui già sette anni fa il settimanale inglese analizzava il perchè Berlusconi fosse inadatto a governare l’Italia.
Lo speciale di quattordici pagine spiega in modo dettagliato i motivi per il quale Berlusconi non è stato in grado di guidare il nostro paese fuori dalla crisi, in quanto è stato troppo preso dai processi a suo carico e dal Bunga Bunga, parla della bassa crescita economica, dell’alto tasso di disoccupazione giovanile, del debito pubblico con il PIL al 120%, il terzo più alto tra i paesi ricchi e il tasso di impiego femminile più basso d’Europa.

L’Economist contro Berlusconi, “l’uomo che ha fregato l’Italia”

Il settimanale inglese The Economist oggi ha fatto uscire un editoriale non molto edificante sul nostro presidente del Consiglio e sull’immagine che questi ha dato dell’Italia al resto del mondo.
L’articolo si intitola “The man who screwed an entire country” che tradotto letteralmente significa, l’uomo che ha fregato un intero paese e quello che segue è un’analisi dettagliata di quello che è stato il governo di Berlusconi dal 1994 ad oggi.
Dopo aver specificato che è stato il primo ministro in carica con “maggiore anzianità di servizio“, solo dopo a Mussolini, l’articolo spiega per quale motivo Berlusconi non è la figura adatta a guidare l’Italia e perchè non lo è stata in tutti questi anni.

Caso Ruby nuove indiscrezioni da due ragazze

Continuano le indiscrezioni relative alle feste che si tenevano ad Arcore e oggi spuntano le dichiarazioni di due ragazze diciannovenni piemontesi, Ambra e Chiara che hanno rilasciato dichiarazioni molto dettagliate su ciò che avveniva durante quelle serate alla procura di Milano.
Chiara Danese e Ambra Battilana raccontano che in quelle feste si facevano dei giochi molto allusivi e Chiara racconta che durante una cena il premier avrebbe messo sul tavolo una statuetta del dio Priapo e avrebbe chiesto alle commensali di prestarsi a giochi sessuali con l’oggetto che rappresenta il dio della fertilità maschile.