L’allarme della Cisl sulla cassa integrazione

Nuovo allarme del sindacato per le condizioni economiche del nostro Paese e per il finanziamento della cassa integrazione. Oggi ha parlato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni che ha rilasciato dichiarazioni assai più che allarmanti ai microfoni dei cronisti dell’Ansa. Bonanni ha sottolineato come la ripresa economica per il nostro Paese è ancora lontana e che al momento l’insediamento del nuovo governo di Enrico Letta sia senza dubbio un avvenimento molto positivo, ma assolutamente insufficiente alla ripresa del nostro Paese.

Cassa Integrazione: scontro Fornero Camusso

Il problema di oggi si chiama Cassa integrazione. La risorsa cui ricorrono moltissime aziende, siano esse piccole, medie o grandi imprese, in periodi di crisi duratura e profonda come quella che stiamo vivendo è sempre la stessa. Eppure, mai come in questo frangente della nostra storia repubblicana, anche il ricorso alla Cassa Integrazione è a rischio: e non per dubbi di sorta o per una nuova qualche riforma introdotta in materia, ma per una ragione più basilare e, se vogliamo, assai più grave, vale a dire per la mancanza di fondi da destinare alla Cassa Integrazione.

Cgil: l’aumento della Cassa Integrazione

Il report del Cgil getta in un cono d’ombra profondo tutte le voci di ripresa cui sta facendo affidamento l’Italia. Non si tratta, sia ben chiaro, di paragonare fonti differenti e, tra l’altro, talmente eterogenee da rendere improponibile qualsiasi forma di confronto, ma lascia di certo pensare che l’allarme del Cgil sia, almeno in prima lettura, discordante rispetto a quanto assicurato da molte istituzioni europee sull’avvicinarsi della ripresa. A conti fatti, in questa sede, ci riferiamo all’analisi pubblicata negli scorsi giorni dalla Cgia di Mestre che mette in guardia sulla reale portata delle crisi all’interno del nostro Paese.

Crisi. Cassa integrazione nel 2012 è salita oltre il 12%, più di un miliardo di ore

 L’INPS lancia l’allarme sull’impennata netta di richiesta di cassa integrazione, nel mese di dicembre 2012, l’ente di previdenza sociale, rende noto che sono state autorizzate 86,5 milioni di ore di cassa integrazione che rispetto allo stesso messe dell’anno scorso fanno registrare un aumento del 15,3%. Nel complesso nel 2012 siamo giunti a più di un miliardo di ore autorizzate contro le 973,2 milioni del 2011, ben il 12,1% in più.

Ritardi nei pagamenti della cassa integrazione

Il dramma dei cassaintegrati italiani, ormai ben più di un milione, è doppio e irrisolvibile: impossibilitati a lavorare, così come a cercare un qualsiasi differente impiego, sono altresì costretti a sottostare alle lentezze ed alle inefficienze della macchina burocratica, composta essenzialmente da un intrico non ben definito di ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale e Regioni, ormai incapace di evadere le richieste al ritmo con le quali verrebbero attualmente presentate.

Cassa integrazione necessario avviso al sindacato

La Cassazione, con la sentenza numero 11254 del 2010, ha sancito che non è sufficiente la comunicazione aziendale di avere una contrazione dell’attività produttiva, per mettere automaticamente i dipendenti in cassa integrazione.

Secondo quanto stabilito dalla legge, il datore di lavoro deve mettere il sindacato in condizione di valutare preventivamente, di concordare i criteri di scelta dei lavoratori da sospendere e di verificare la possibilità di applicare o meno la rotazione.

Sospensione delle rate del mutuo

E’ superfluo affermare che la crisi economica stia colpendo sia le imprese che le famiglie. In molti casi le famiglie, con all’interno del nucleo famigliare uno o più esponenti in cassa integrazione o addirittura senza lavoro, non riescono a pagare la rata del mutuo della casa.

Molti pensano che la vera crisi economica si verifichi nei prossimi mesi poichè i dipendenti licenziati o quelli andati in cassa integrazione hanno potuto beneficiare nei mesi scorsi di ammortizzatori sociali che però hanno una scadenza e a breve molti si ritroveranno senza uno stipendio regolare.