Accordo Italia -Francia raggiunto

Dopo le dichiarazioni che la Francia ha rilasciato ieri, in merito alla situazione dei migranti, in cui ha detto che coloro i quali verranno pescati in flagrante con in mano il permesso di soggiorno temporaneo rilasciato dalle autorità italiane, in territorio francese, verranno riaccompagnati in Italia, le prospettive di un roseo dialogo tra le due nazioni risultava difficilmente auspicabile, ma sembra che le due parti abbiano trovato un accordo.
Oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni ha infatti incontrato il suo alter ego francese Claude Gueant con il quale è giunto ad un accordo, per il quale sia la Francia che l’Italia dovranno pattugliare le coste della Tunisia, affinchè altri clandestini non entrino abusivamente nei due paesi.

Immigrazione: e chi pensa ai rumeni?

Come sappiamo, in questi giorni è passata alla camera, con entusiasmo della Lega, la legge sulla sicurezza che prevede, tra le altre cose l’avvio del progetto della realizzazione di liste dedicate ai volontari per la sicurezza e l’inserimento del reato di clandestinità.

La Lega Nord ha voluto spiegare in più occasioni che il reato di clandestinità è stato aggiunto perchè la direttiva 114 dell’Unione Europea stabilisce che per espellere un persona è necessaria una sentenza in via definitiva e pertanto è stato necessario inventarsi un reato da giudicare.

Trattativa sui rimpatri con la Tunisia

A pochi giorni di distanza dalla protesta pacifica degli oltre mille clandestini ospitati nel centro di accoglienza temporanea presso l’isola di Lampedusa, e la protesta degli stessi lampedusani contro l’ipotesi di costruire un nuovo centro di identificazione proprio nella piccola isola delle Pelagie, sono riprese febbrilmente le trattative fra il governo italiano e gli esecutivi delle nazioni nordafricane per garantire il rientro dei clandestini e una più efficace prevenzione delle partenze.

Clandestini e Inciviltà: parla Maroni

Gli ultimi fatti di criminalità accaduti in Italia hanno fatto indignare gran parte degli italiani. Uno stupro in Italia viene ancora visto come un fatto di micro criminalità dove uno stupratore che commette il reato per la prima volta non si fa nemmeno un giorno di carcere.

Lo stupratore della notte di capodanno con molta probabilità prenderà il massimo della pena (9 anni) che diventeranno 6 grazie alla scelta del rito abbreviato e potrà usufruire di un ulteriore sconto di un terzo di pena per essere incensurato fino ad arrivare a 4 anni e se avverrà un risarcimento in denaro prima della fine del processo, lo stupratore godrà di un ulteriore sconto di un terzo di pena arrivando a 2 anni e otto mesi che è sotto la soglia dei 3 anni per il quale non è previsto il carcere.

Rom e clandestini, l’Italia sotto accusa

Thomas Hammarberg, commissario del Consiglio d’Europa per i diritti umani, non le ha proprio mandate a dire le sue accuse al nostro Paese. Già in alcune occasioni precedenti, il commissario aveva puntato l’indice contro il rischio-xenofobia e la scarsa memoria del rispetto dei diritti umani in Italia; ma, complice una visita nei giorni scorsi ad un campo nomadi presso il quartiere Casilino a Roma, Hammarberg ha trovato nuovi argomenti per rincarare la dose.

Le condizioni abitative dei rom non sono piaciute al commissario, che ha parlato di “condizioni inaccettabili”, per di più “rese ancora peggiori dalla pioggia”.

Immigrati clandestini e bombolette spray

Stanno facendo discutere, per motivi diversi, due novità legislative in tema di sicurezza sul territorio.
Il più volte annunciato emendamento della Lega Nord al Ddl Giustizia che introduce il reato di clandestinità per l’immigrato irregolare è stato approvato dall’aula del Senato.

L’extracomunitario che oltrepassa i nostri confini senza essere dotato di permesso di soggiorno rischierà una multa fra i cinque e i diecimila euro (non il carcere, come previsto in un primo momento).

Il provvedimento è passato fra gli applausi dei senatori del Carroccio, che parlano di “rivoluzione culturale”, ma ha ottenuto le critiche non solo del centrosinistra (che parla di “norma inutile e dannosa”, mentre c’è chi stima in quattrocento milioni di euro l’anno i costi per i relativi processi) ma anche le dure reazioni della Conferenza Episcopale Italiana.