Anche Biden ora è preoccupato sui cambiamenti climatici nel mondo

La questione dei cambiamenti climatici in questo periodo inizia a preoccupare anche gli Stati Uniti, considerando anche recenti fenomeni che hanno devastato parte del Paese. Martedì il presidente Biden ha parlato in termini duri della realtà del cambiamento climatico durante una visita nel nord-est degli Stati Uniti, che la scorsa settimana ha subito inondazioni mortali e danni catastrofici alle infrastrutture a causa dell’uragano Ida.

cambiamenti climatici

Cina e Usa uniti per il clima

Fino a qualche mese fa gli Stati Uniti era uno dei pochi paesi a non aver firmato il trattato di Kyoto sul cambiamento climatico e adesso si trova, con un nuovo presidente, a elargire consigli su come salvaguardare il pianeta.

Anche se sembra ridicolo è così e Barak Obama ha puntato molto, anche in campagna elettorale, sul cambiamento del clima e su quello che l’America deve e può fare.

Scajola e Prestigiacomo non vanno al SolarExpo 2009

Il SolarExpo 2009 è passato un po’ in sordina e i media non hanno dato molto spazio a questa manifestazione così importante com’è quella di Verona che ha raggiunto ormai una tale importanza da riuscire a collocarsi al secondo posto tra le fiere europee di settore più importanti d’Europa.

Il SolarExpo si è concluso pochi giorni fa e, a parte i visitatori e pochi interessati, sono pochi quelli che erano a conoscenza di questa fiera di ben 57000 metri quadri dedicata alle innovazioni tecnologiche per il settore delle energie rinnovabili.

G8 Ambiente a Siracusa

E mentre si discute sulla scelta di portare il G8 a L’Aquila rinunciando così al bel paesaggio della Sardegna, a Siracusa si chiude oggi il G8 Ambiente promosso dalla presidenza italiana del G8.

Durante questo grande congresso hanno preso parte tutti e 8 gli stati appartenenti al G8 più gli altri stati influenti dell’economia mondiale come Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia, Sudafrica, Australia, Repubblica di Corea, Egitto con la partecipazione straordinaria della Repubblica Ceca che ha la presidenza di turno dell’Unione Europea.

Berlusconi interviene su giustizia e clima (seconda parte)

Gli strali del premier si sono poi rivolti sulla televisione pubblica, in cui, a suo dire, egli appare ogni sera “irriso e oltraggiato su basi false, è una cosa indegna”. E non è mancato un attacco al Tg3, al cui confronto il direttore del Tg4 Emilio Fede (“l’ultimo dei Mohicani”) appare come “un santo”.

Il Presidente del Consiglio ha quindi ritenuto che non ci sono più i tempi per procedere ad una modifica della legge elettorale per le Europee dell’anno prossimo, e dunque si manterrà la normativa esistente.

Berlusconi interviene su giustizia e clima (prima parte)

L’occasione è venuta nella conferenza-stampa per la presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa (“Viaggio in un’Italia diversa”), cui Silvio Berlusconi ha presenziato ancora una volta come ormai tradizione.

Parlando con i giornalisti, il premier è intervenuto a tutto campo su diverse questioni sul tappeto. Innanzitutto, è tornato a dire la sua sul tema della Giustizia, per la quale una profonda riforma è, a sua opinione, inevitabile.

Continui botta&risposta sul clima

Sembra lontano dal placarsi il braccio di ferro fra l’Italia e l’Unione Europea inerente le misure contro l’emergenza climatica, giudicate troppo rigide e penalizzanti per l’economia dello Stivale.

Dopo la dura presa di posizione del premier Silvio Berlusconi, è intervenuto pesantemente il commissario europeo all’Ambiente, Stavros Dimas, che si è dichiarato “allibito” dalle parole di Berlusconi.

Dimas non solo contesta nel merito le cifre fornite da Berlusconi (oneri annui pari a circa 18 miliardi di euro) ma anzi ritiene che l’Italia avrà tutto da guadagnare dal pacchetto-clima, poiché la nostra economia avrebbe margini enormi di crescita derivanti dalla riconversione energetica.

Pacchetto-clima: la posizione del Governo italiano (2)

Accanto a tutti i temi sollevati, già espressi da tempo, il nostro capo del Governo Silvio Berlusconi ha messo in luce al recente Consiglio europeo altri due fattori nuovi, che hanno rafforzato ulteriormente la sua complessiva contrarietà al pacchetto-clima, almeno per così come oggi è formulato.

Innanzitutto, Berlusconi pone l’accento sulla gravissima e duratura crisi finanziaria dall’entità ancora incalcolabile, che già dì per sé mette in pesante difficoltà qualunque impresa, rendendola dunque ancora più impreparata a sopportare gli oneri legati alle misure contro l’emergenza climatica.

Pacchetto-clima: la posizione del Governo italiano

Le prime perplessità erano state espresse da tempo, ma è in occasione del recente Consiglio Europeo di Parigi che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha indicato con tutta evidenza la sua contrarietà a diversi punti del pacchetto-clima approntato in sede comunitaria, invocando fra l’altro una discontinuità rispetto all’azione del Governo Prodi. “Io non avrei firmato”, ha detto espressamente Berlusconi gelando i suoi interlocutori.

Il premier ritiene infatti che queste misure siano eccessivamente penalizzanti per le imprese europee, specie considerando che le aziende concorrenti nordamericane e asiatiche non avranno gli stessi problemi poiché i rispettivi Governi non hanno firmato il protocollo di Kyoto.