Le consultazioni di Letta

Nella giornata di ieri l’onorevole Enrico Letta ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E ha ricevuto l’onere di stringere i tempi sia a parole che nei fatti: del resto Napolitano stesso ha dato l’esempio rendendo il suo secondo giro di consultazioni assai più rapido di quello di qualche settimana fa che lo portò a conferire un incarico esplorativo all’allora leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani. Questa volta, invece, il rapido giro di consultazioni di Napolitano potrebbe portare alla formazione del governo entro il prossimo fine settimana.

Le consultazioni di Napolitano

Nuovo Presidente della Repubblica e nuovo giro di consultazioni al via. Come dire che nell’ultimo mese non è cambiato nulla perché l’inquilino di Palazzo del Quirinale è di nuovo il già Capo dello Stato Giorgio Napolitano e perché il Presidente ha ripreso le sue attività da dove, più o meno, le aveva lasciate qualche settimana fa (leggi: Le condizioni di Napolitano). A dire il vero Giorgio Napolitano aveva già avviato, e non una sola volta, le consultazioni post elezioni eppure non si era arrivati a nulla di concreto.

L’allarme di Confindustria

Le dichiarazioni del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sulla situazione economica, e non solo, del nostro Paese non lasciano ben sperare. In effetti il presidente degli industriali italiani ha più volte ribadito la propria posizione rispetto alla drammaticità del momento che il nostro Paese sta vivendo da molti punti di vista: perché se da un lato è assolutamente innegabile la difficoltà derivante per il nostro Paese dalla congiuntura economica negativa attiva al livello internazionale, dall’altro, è altrettanto innegabile che l’immobilismo della politica italiana non contribuisce ad avviare la strada del miglioramento e della ripresa.

No alle commissioni permanenti

Nell’ambito della complessa agenda politica del nostro Paese, un nuovo focus intorno a cui si sta concentrando il dibattito negli ultimissimi giorni è quello che ruota intorno alle commissioni parlamentari. In effetti l’innesco della nuova polemica in merito al ruolo e alla minaccia di occupazione delle commissioni parlamentari lo hanno acceso i grillini con le dichiarazioni incendiarie dei capigruppo del Movimento a Cinque Stelle alla Camera e al Senato Roberta Lombardi e Vito Crimi.

M5S e l’occupazione delle commissioni

Nuovi fuochi d’artificio da parte del Movimento a Cinque Stelle. A conti fatti, la presenza nell’Aula di Montecitorio e di Palazzo Madama dei neoeletti del movimento guidato da Beppe Grillo rappresenta senza ombra di dubbio la principale novità del panorama politica del nostro Paese. E, con una dose calcolata e ben ponderata di rischio, potremmo indicare la presenza dei rappresentanti del Movimento a Cinque Stelle come una delle più grosse novità degli ultimi decenni della storia repubblicana del nostro Paese.

Le otto proposte di Berlusconi

Il cavaliere Silvio Berlusconi torna ad alzare la voce. Ma, questa volta, non lo fa da qualche palco in qualche piazza affollata, ma lo fa con modi più costruttivi. A conti fatti Berlusconi annuncia le proprie mosse per le prossime settimane attraverso il sito ufficiale del Popolo della Libertà generando, in maniera intuibile, una serie di risposte, ufficiali e non. Il contenuto del messaggio consiste nei prossimi disegni di legge che il Pdl presenterà in Aula.

Intesa Berlusconi – Bersani ?

 

Prove di intesa tra Berlusconi e Bersani. Da un lato il leader del Pdl e della coalizione di centrodestra Silvio Berlusconi, dall’altro il leader del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra sembra, e lo ripetiamo, sembra, stiano venendo ad un accordo. E sembra anche che i margini di trattativa siano ben avviati. Nei fatti da più parti l’intesa, o comunque, il dialogo tra i due leader era stato ventilato e, in qualche caso, sollecitato, ma, a quanto pare,  i lavori sono ben avviati.

I saggi: dieci giorni di tempo

 

La nuova fase della politica italiana ha avuto inizio oggi. A conti fatti i toni da svolta epocale mancano perché da un lato non c’è voglia di calare un alone di novità ad una soluzione che rimane pur sempre una soluzione emergenziale, e, dall’altro, perché parlare di svolta epocale con una serie di saggi e di nomi che, di fatto, entrano ed escono dal mondo della politica da più di uno o due decenni non avrebbe molto senso. Fatto sta che l’extrema ratio proposta nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica, quella de I saggi di Napolitano, ha preso il largo nella giornata di oggi.

M5S contro i saggi di Napolitano

La scelta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di nominare due gruppi di saggi è una scelta sui generis. Si tratta di una forzatura, o meglio di un precedente quasi unico nel suo genere in quanto si tratta di un’ennesima fase di consultazioni, ma portate vanti in modo assolutamente irrituale. A conti fatti, questa volta, nel nostro Paese, dopo le consultazioni del Capo dello Stato, dopo le consultazioni del Presidente del Consiglio che ha ricevuto l’incarico, adesso, le consultazioni saranno condotte da una decina di tecnici. Anche se formalmente non si tratterà di consultazioni ma di trattative punti di convergenza su cui i differenti partiti si diranno d’accordo a formare un governo di scopo.

I saggi di Napolitano

 

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha provato a tirare il cilindro fuori dal cappello, come si è soliti dire in queste occasioni. Il Capo dello Stato, sia nelle dichiarazioni pubbliche che nelle sempre affidabili voci di corridoio che trapelano dal Quirinale, appare realmente preoccupato e guarda a questi giorni come ad uno dei periodi più difficili che la storia dell’Italia repubblicana ricorderà nei prossimi decenni. Di qui una vera e propria forzatura, una trovata del tutto nuovo e senza precedenti di sorta: una sorta di consiglio di saggi in grado di continuare le consultazioni, anche in seguito allo Scontro Grillo – Bersani dopo le consultazioni.

Consultazioni: il governo di Berlusconi

Governo di coalizione. Questa l’idea di Silvio Berlusconi e della coalizione di centrodestra in merito alle consultazione avviate, per la seconda volta dopo l’esito infruttuoso del primo round, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il governissimo dunque, come risposta alla paralisi istituzionale in cui il nostro Paese si è venuto a trovare subito dopo le elezioni politiche del 24 e del 25 febbraio (leggi: Dal M5S nessuna fiducia a Bersani). A dire il vero, il cavaliere e i più alti rappresentanti dei partiti della sua coalizione non si sono spostati di una virgola,vale a dire che hanno ribadito il concetto già espresso durante la prima fase delle consultazioni.

Scontro Grillo – Bersani dopo le consultazioni

Il primo round Bersani l’ha perso. O meglio, è difficile dire se l’abbia perso esclusivamente il leader del Partito Democratico e la sua coalizione oppure, in un certo qual modo, l’abbiano perso tutte le forze politiche. A conti fatti è da un mese o poco più, vale a dire da quando i risultati elettorali sono stati resi pubblici, che si fa un gran parlare di Paese spaccato, di paralisi istituzionale e che si cerca di declinare in tutti i modi il concetto di ineleggibilità. Ulteriore riprova l’esito negativo de Le consultazioni di Bersani.