Oggi si è svolta la consultazione, tra Pierluigi Bersani e Movimento cinque stelle rappresentato da Roberta Lombardi e Vito Crimi rispettivamente capogruppo cinque stelle alla Camera e al Senato. Per la prima volta il tutto si è svolto in diretta streaming. L’incontro è durato poco più di trenta minuti dove sia Bersani che i cinque stelle hanno espresso le loro posizioni distanti. Bersani ha chiesto ovvimente la fiducia ad un suo incarico e un governo che focalizzasse la sua attenzione sugl’otto punti elencati in queste settemane, per la maggiore molto affini al programma dei grillini.
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Le consultazioni di Bersani
Il leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani è il presidente del Consiglio (leggi: Napolitano, incarico a Bersani). A conti fatti lo è già in modo ufficiale anche se per adesso ha solo ricevuto l’incarico dalle mani del Capo dello Stato. La prassi costituzionale ci spiega che questi sono i giorni in cui il candidato che ha ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica si dedica alla formazione della lista dei ministri. E, finite le sue consultazioni, andrà in aula con la propria lista dei ministri e il discorso inaugurale sul programma di governo per incassare la fiducia di Camera e Senato.
L’incarico a Bersani ?
Bersani vuole governare, Napolitano è titubante e le altre forze politiche sono in attesa di nuovi sviluppi. Il rito delle consultazioni di è ormai concluso, ma a quanto pare, le difficoltà che sulla carta si erano, in maniera intuibile, già previste prima dell’avvio delle consultazione non si sono dipanate. Perché la matassa è ingarbugliata, il Paese è indiscutibilmente fermo e la fase di stallo, tendenzialmente una fase di passaggio che caratterizza tutti i periodi immediatamente successivi alle elezioni politiche, questa volta è più lunga del previsto.
La formazione del nuovo governo
La situazione immediatamente successiva al voto è, secondo la prassi di tutte le democrazie degne di questo nome, il periodo più complesso e, al contempo, il periodo più importante per gettare le basi della successiva legislatura. Ma, a conti fatti, il periodo immediatamente successivo al voto, questa volta, per il nostro Paese, rappresenta profili di difficoltà di portata enorme. Difficoltà dovute al peso specifico dei differenti partiti, alla ritrosia all’accordarsi reciprocamente mostrata in queste prime fasi e, ovviamente, acuite dal tipo di risultato che è venuto fuori dai seggi (leggi: Spread e rating dopo le elezioni).
Le pressioni su Napolitano
Il ruolo del Capo dello stato è molto rilevante in una fase come quella che la vita politica del nostro Paese sta vivendo in questi giorni. E’ un ruolo molto rilevante dal punto di vista strettamente tecnico, per i doveri che i dettami costituzionali gli impongono, ma è un ruolo molto rilevante anche per quanto riguarda l’indirizo che il Presidente della Repubblica mostrerà voler seguire nei prossimi giorni. E, tale indirizzo, il Presidente della Repubblica, lo farà capire attraverso le sue dichiarazioni, i suoi moniti e i suoi appelli alle differenti forze politiche.
Il Pd dopo le elezioni: Renzi per le consultazioni?
La situazione all’interno del Partito Democratico all’indomani delle elezioni è confusionaria. Non si tratta di un giudizio di valore, nel senso che non stiamo criticando un’organizzazione farraginosa e in alcuni punti visibilmente lacunosa, quanto piuttosto stiamo fotografando dall’esterno come i numeri, forse forse, ci sono anche, ma metterli sul campo in una formazione affidabile sarebbe impresa ardua anche per il più navigato tra i commissari tecnici.
Prima giornata di consultazioni per Mario Monti
Ma il Professore ha le idee chiare e fissa i suoi paletti, in primis l’apporto fondamentale delle forze politiche al nuovo Esecutivo che si sta preparando, il che non vuol dire necessariamente la “presenza” di esponenti, per quanto autorevoli possano essere, dei partiti