Ferragosto 2012 senza problemi per i consumatori

Al netto delle turnazioni e delle chiusure per ferie, anche per il Ferragosto 2012, per chi rimarrà in città, non ci saranno particolari problemi per l’acquisto di beni e servizi, dal fare la spesa e fino ad arrivare al rifornimento di carburante.

A farlo presente è stata la Confcommercio in base al consueto monitoraggio effettuato in vista del Ferragosto presso le principali Associazioni nazionali di categoria. In termini percentuali nella settimana di Ferragosto, infatti, resteranno aperti quasi sette pubblici esercizi su dieci e addirittura l’80% tra supermercati e negozi di generi alimentari.

Aumenta il costo del carrello della spesa

L’ISTAT, ovverosia l’Istituto Nazionale di Statistica, avrebbe in questi giorni divulgato, mediante pubblicazione sul proprio sito ufficiale (all’indirizzo internet istat.it), gli esiti delle prime rilevazioni del 2012 che, stando ad una prima analisi, lascerebbero intendere come il calo dell’inflazione degli scorsi mesi sia d’attribuire, in massima parte, all’aumento dei prezzi dei più svariati beni di largo consumo.

Per fronteggiare la crisi, il governo ricorre alle regioni

In questo periodo di crisi abbiamo visto che anche le imprese italiane stanno subendo gravi danni soprattutto causati dal calo sostanziale dei consumi. Nel 2008 l’Italia ha registrato un raddoppio dei fallimenti soprattutto nell’area napoletana seguita dalla Lombardia.

Da questo dato si evince che a seguito di un fallimento vi è la forte probabilità di licenziamenti che producono inevitabilmente un danno alle casse dello stato che, come sappiamo, elargisce i cosiddetti ammortizzatori sociali.

Bonus per le famiglie

Per rilanciare i consumi, il decreto anti-crisi ha previsto un aiuto significativo per le famiglie in condizioni disagiate. In pratica, saranno erogati prevalentemente fra gennaio e febbraio alcuni fondi, totalmente a carico del bilancio dello Stato, di ammontare differenziato a seconda del beneficiario: si va dai 200 euro previsti per il pensionato ultrasessantacinquenne che vive da solo con un reddito annuo inferiore a 15.000 euro, ai 1.000 euro di bonus per la famiglia con reddito annuo inferiore a 35.000 euro e con un componente disabile.

È però necessario aver fruito di redditi di determinate categorie nel 2008 (per esempio, di lavoro dipendente) e non incorrere, allo stesso tempo, in nessuna delle cause di esclusione previste (i titolari di partita IVA, ad esempio, sono esclusi).

Taglio dell’IVA, difficile attuarlo in Italia

Nel Regno Unito si usa fare così. Sarà perché è una monarchia, o forse perché è un Paese che non ha mai amato le novità, ma i sudditi di Sua Maestà potranno godere, in concomitanza con le grandi spese natalizie, di un taglio netto della VAT (l’IVA nostrana) pari a 2,5 punti percentuali, facendo decrescere l’imponibile fino al minimo consentito dall’UE, ovvero al 15%.
Il Tremonti anglosassone, tale Alistair Darling, presenterà quest’oggi il suo piano fiscale nel corso del G-20 che si sta ora tenendo a Washington.

Ma come può uno Stato privarsi di così tanti introiti in questo momento di crisi acuta?
La risposta è semplice, e può apparire anche banale: le Sterline non incassate tramite VAT, verranno riscosse con l’innalzamento delle aliquote fino al 40-45% rispetto a quelle attuali, per tutti quei cittadini il cui reddito superi le 150mila Sterline annue, pari a 176mila Euro.

Piano Sacconi per il rilancio

In un momento di forte crisi economica globale come quello attuale, si moltiplicano gli sforzi di chi cerca di trovare il bandolo della matassa per ridare fiato alla nostra economia in difficoltà crescente. Di fronte ai consumi a picco, alla produzione in recessione tecnica ormai acclarata e alle borse in continua altalena, anche il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha cercato di indicare una strada per il rilancio del Paese, passando attraverso cinque strade complementari di grande importanza.

Innanzitutto, suggerisce Sacconi, occorre rafforzare la partnership internazionale per individuare soluzioni condivise dalle altre potenze economiche del pianeta. In questo senso, le dichiarazioni di principio del recente G20 a Washington sono di grande rilievo. In secondo luogo, è necessario operare per garantire la stabilità dei mercati finanziari e dei soggetti che vi operano, in un sistema di regole e di trasparenza. È poi indispensabile ridare ossigeno alle nostre imprese, garantendogli il ricorso alla liquidità in un periodo come questo in cui le banche sono estremamente restie a concedere prestiti.