Copiare file aziendali non è furto

Come ha recentemente stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44840 della quarta sezione penale, non c’è il reato di furto nel caso di copia di file di dati riservati sulla clientela di un’impresa.

In un caso del genere infatti l’impresa non perde i file originali, quindi casomai l’illecito può essere visto come rivelazione del segreto professionale.

Software pirata sentenza Cassazione

Arriva un’importante precedente dalla Corte di Cassazione, che con la sentenza n. 49385 del 22 dicembre 2009, ha stabilito molte attenuanti per il libero professionista che fa uso di software non coperto da marchio SIAE, ossia piratato o comunque copiato.

La Cassazione propone così una netta distinzione tra le aziende ed i liberi professionisti, assimilati in questo caso ad un privato, il quale non utilizza il programma copiato a scopo di lucro.

Il palpeggiamento per gioco è violenza sessuale

La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Venezia stabilendo in questo modo che il palpeggiamento, anche se per gioco, può essere ritenuto a tutti gli effetti violenza sessuale, se non c’è il consenso della vittima.

La Corte di Appello di Venezia aveva condannato proprio per un caso del genere un quarantenne a 10 mesi di reclusione, reo di aver palpeggiato “per gioco” una barista della città veneta.