Abolizione delle Province, primo atto

E’ partito il treno delle riforme per quanto riguarda il progetto di abolizione delle Province all’interno del nostro Paese. Non si tratta di un progetto nuovo di zecca, questo è fuori dubbio, ma è altrettanto vero che questa volta sembra si faccia sul serio. Perché le esigenze di risparmio sono sentite da tutti, perché chi tempo fa si opponeva a un simile taglio oggi sembra aver digerito la decisione assai dolorosa dal proprio punto di vista e perché a proporlo e, forse, a portare a termine un progetto di tale portata, non vi è un governo politico in senso stretto ma un governo di unità nazionale che per sua stessa natura e composizione dovrebbe incontrare meno ostacoli e meno opposizioni.

La Corte Costituzionale dà l’ok al referendum sul nucleare

Ormai a pochi giorni dal referendum del 12 e 13 giugno in cui i cittadini italiani sono chiamati alle urne per esprimere il loro parere sul legittimo impedimento, sulla privatizzazione dell’acqua e sull’energia nucleare, si continua a parlare di quest’ultimo quesito referendario.
Infatti con una decisione unanime la Corte Costituzionale ha deciso che il quesito referendario relativo alla localizzazione di siti per la costruzione di nuovi impianti nucleari, che è stato rivisto dalla corte di Cassazione qualche giorno fa, è ammissibile e valido.

Referendum legittimo impedimento 2011

Spesso si è parlato in questa sede di legittimo impedimento, soprattutto negli ultimi giorni, in vista del referendum del 12 e 13 giugno in cui gli italiani saranno chiamati alle urne per abrogare tre leggi su tre questioni molto importanti: la privatizzazione dell’acqua, il ripristino dell’energia nucleare e il legittimo impedimento.
Ma fronte del prossimo referendum è giusto spiegare bene di cosa si tratta il legittimo impedimento e cosa significa.
Il legittimo impedimento è l’organismo che permette all’imputato di giustificare la propria assenza in aula; esso è disciplinato da diversi articoli del codice penale.

Come indire un referendum

In previsione del referendum che si terrà i prossimi 12 e 13 giugno in cui si chiederà ai cittadini di esprimersi sull’abrogazione delle leggi sulla privatizzazione dell’acqua, sull’introduzione dell’energia nucleare e sul legittimo impedimento, abbiamo spiegato come bisogna fare per abrogare abrogare una legge.
Oggi vogliamo invece spiegare come si fa ad indire un referendum e di cosa c’è bisogno: in primo luogo è necessario che i cittadini raccolgano 500.000 firme che devono, prima di tutto, essere validate dalla Corte di Cassazione.
Se a quest’ultima va bene, allora la proposta passa alla Corte Costituzionale che dovrà così indire il referendum.

Intercettazioni diritti della difesa

Spetta ora alle Sezioni Unite l’ultima parola sulla validità delle misure cautelari adottate senza che il difensore abbia avuto copia delle registrazioni che le hanno determinate.

La formazione collegiale, come deciso dai giudici di Piazza Cavour con la sentenza 5958, dovrà mettere fine ad un contrasto giurisprudenziale sulle conseguenze che l’inosservanza del diritto della difesa di poter disporre delle trascrizioni delle intercettazioni debba avere sulle decisioni prese dal tribunale del riesame.

Dettagli Lodo Alfano

Negli ultimi giorni il Lodo Alfano è entrato di prepotenza nelle tematiche principali dell’informazioni italiana. Tale Lodo sarebbe infatti rimasto in sordina se i diretti interessati non erano soggetti a processi penali in corso al momento della pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale.

La legge definita come Lodo Alfano altro non è che una rivisitazione del cosiddetto Lodo Schifani di qualche anno fa quando poi era stato giudicato incostituzionale da parte della Corte Costituzionale.

In base a quelle indicazioni è stato rielaborato il testo in modo da garantire costituzionalità.

Incostituzionale l’IVA sulla tariffa dei rifiuti

Le casse dello Stato ritornano a tremare: la Corte Costituzionale ha infatti stabilito che la T.I.A., la Tariffa d’Igiene Ambientale, è a tutti gli effetti una tassa e dunque il suo importo non costituisce base imponibile per l’IVA.

Facciamo un passo indietro: la legge prevede che progressivamente tutti i Comuni abbandonino la vecchia Tarsu (la tassa comunale sui rifiuti solidi urbani) per adottare la T.I.A., che si basa su presupposti e metodi di calcolo parzialmente differenti. Sennonché, i Comuni hanno sempre adottato sulla Tariffa un’IVA pari al 10%, considerandolo come un servizio offerto ai cittadini.