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Con la sentenza numero 23084 la Cassazione afferma che il regolamento allegato al CdS non è applicabile laddove ricomprende l’ipotesi di impossibilità della contestazione immediata nei casi di attraversamento dell’incrocio col semaforo rosso.
Con la sentenza numero 23084 la Cassazione afferma che il regolamento allegato al CdS non è applicabile laddove ricomprende l’ipotesi di impossibilità della contestazione immediata nei casi di attraversamento dell’incrocio col semaforo rosso.
Inoltre viene stabilito che il padre deve anche lasciare alla ex moglie la casa di proprietà.
Questa sentenza farà contenti molti automobilisti che nei mesi e negli anni scorsi si sono visti recapitare a casa multe per eccesso di limite di velocità effettuate proprio con questi autovelox, che avevano l’unico scopo di fare cassa.
La sentenza 9667 della Cassazione, stabilisce che una persona sottoposta a indagini può essere controllata e seguita con il sistema di rilevamento satellitare senza che sia necessaria un’autorizzazione preventiva del giudice.
Può anche non esserci il via del Pm per l’acquisizione dei tabulati e procedere dunque all’utilizzazione dei tracciati, sempre grazie alla “limitata intrusione”.
Come ribadito dalla Cassazione l’uso del cellulare è SEMPRE vietato in auto, come disposto dall’articolo 173 del Codice della Strada, comma 2, il quale dice che “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici …
La Corte di Cassazione ha stabilito che le strisce blu consentono la sosta a tutte e solo le autovetture che abbiano pagato regolare tariffa di sosta regolata dalle norme vigenti nel comune di appartenenza. Pertanto con questa sentenza si evince che chiunque sosti, compresi i disabili, su un parcheggio delimitato da strisce blu è obbligato a pagare.
E’ così che la Corte di Cassazione si è pronunciata su un evento che vedeva come protagonisti un agente di polizia municipale ed il suo comandante. Il comandante aveva impartito un ordine all’agente il quale si era rifiutato di eseguire.
Secondo la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione il capotreno e il controllore dei biglietti di viaggio durante il servizio sono pubblici ufficiali e come tale hanno il diritto a chiedere il documento che attesti l’identità del passeggero.
Questa iniziativa altro non è che una legge di iniziativa popolare ovvero una legge che viene promossa da un certo numero di elettori.