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L’Italia è in recessione per il terzo trimestre consecutivo
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L’ondata di consensi ottenuta da Tino Soimi, leader populista del partito Veri Finlandesi (che propugna la separazione della propria nazione dall’Europa unita) che per primo avrebbe sostenuto come i paesi più ricchi del vecchio continente non dovrebbero salvare gli imbroglioni greci (espressione colorita ma che ben evidenzia l’esasperazione per una situazione di stallo che, dovesse rompersi l’equilibrio, potrebbe trascinare con sé almeno Portogallo, Spagna e Italia senza considerare la colossale esposizione delle banche francesi nei confronti del debito greco), è stata risoluta ed incondizionata.
Il Consiglio europeo sembra concordare su questa necessità, e come dichiarato dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, è giusto mettere delle tasse a chi ha messo a rischio il mercato.
Nella bozza della norma si legge che il prelievo sulle banche dovrebbe comunque essere parte di un quadro “credibile“.
Silvio Berlusconi ha subito fatto notare che la crisi che sta subendo il nostro paese non è così nera come la vogliono dipingere i media e che la situazione può migliorare mantenendo, chi può, un atteggiamento ottimista e continuando a spendere.