Chi è Mario Monti

Giornata di tregua sul fronte dei mercati, Piazza Affari “vola” e chiude meglio delle altre piazze europee, e anche l’attacco speculativo ai titoli di stato italiani ha subito un forte freno. Sicuramente anche grazie all’accelerata data dal Governo all’approvazione della Legge di Stabilità, e di conseguenza alle dimissioni del Premier Silvio Berlusconi, che come ha confermato lo stesso Capo della Stato sono “fuori discussione”.

Mario Monti Senatore a vita

Dopo la drammatica giornata di ieri sul fronte dei mercati, dovuta principalmente all’ancora elevato tasso d’incertezza sul quadro politico e il futuro del Governo italiano dopo il mezzo passo indietro del Presidente del Consiglio, ci ha pensato il Presidente Napolitano, in serata, a tentare di porre un freno alla caduta libera dei nostri titoli di stato, con l’annuncio della nomina di Mario Monti Senatore a vita. Questa mossa lancia un chiaro messaggio, non solo ai mercati, su quella che sarà la posizione di Napolitano dopo le dimissioni di Berlusconi.

Governo e opposizione in corsa per bloccare lo spread

Silvio Berlusconi ha dichiarato la sua disponibilità a dimettersi, ma solo dopo che il Parlamento avrà varato la Legge di Stabilità (ex Legge Finanziaria) ed il relativo maxiemendamento con le misure specifiche chieste dall’Europa per fronteggiare la crisi.
Dal canto loro le opposizioni, come lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, premono affinchè il tutto si svolga nel più breve tempo possibile

Il tramonto del Berlusconismo

La fine del “quarto” Governo Berlusconi, che avvenga tra un mese o tra 10 giorni, dovrebbe essere ormai certa, e da più parti viene vista come qualcosa di più di un ciclo politico che ha esaurito gli argomenti in grado di convincere l’opinione pubblica.
L’intero “sistema azienda” portato avanti da quel lontano 1994, alla resa dei conti, ha mostrato tutte le sue crepe, i suoi limiti.
Quello che ci apprestiamo ad archiviare è il modello culturale che fin dagli anni ’80 ha imperversato, a partire dalle frequenze della cosiddetta TV “commerciale”

Vicenda Milanese – Tremonti

Due pesi e due misure. Questa l’aria che si respira a Montecitorio e dintorni in seguito alla voto di oggi pomeriggio con il quale è stato deciso di non procedere all’arresto di Marco Milanese, ex braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Tutto cominciò, come ricorderete, a causa della casa romana intestata e pagata da Marco Milanese ma sfruttata proprio dal ministro al centro della bufera per le vicende correlate alla manovra finanziaria 2011.

Governo obiettivo resistere un mese

Ieri si è tenuto un incontro tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, incontro obbligato dopo la richiesta di Fini di dimissioni del governo, arrivata domenica durante un discorso di Futuro e Libertà.

Berlusconi e Bossi sostanzialmente non si fidano di Fini e nemmeno di Casini, dunque è impossibile che i due trovino un compromesso con l’Udc e con il presidente della Camera.

Dimissioni governo chieste da Fini

Con il discorso di Bastia Umbra di Gianfranco Fini, ieri è iniziata una settimana che potrebbe essere fondamentale per il futuro del governo.

Fini, leader del partito Futuro e Libertà, ha espressamente chiesto le dimissioni del governo Berlusconi, che aprirebbero ufficialmente la crisi di governo.