L’elezione dei presidenti di Camera e Senato è stata proclamata da poche ore, i discorsi ufficiali sono stati ascoltati e commentati come d’abitudine ma l’eco di due elezioni comunque innovative, chiaramente, non si è ancora spenta (leggi: Grasso al Senato, M5S si spacca). Del resto la partita che si è giocata nei due rami del Parlamento, a dire il vero più aspra e, quindi, più rilevante dal punto di vista strategico, quella cui abbiamo assistito al Senato, ha visto dei vincitori e degli sconfitti. E, con una buona dose di lungimiranza e di rischio, potremmo dire che la partita del Senato ha palesato già in embrione chi potrebbero essere gli sconfitti di domani.