Finanziamento pubblico ai partiti e rimborso elettorale

Il finanziamento pubblico ai partiti, più comunemente noto come rimborso elettorale, è uno di quegli argomenti molto delicati da trattare. Tra chi li condanna senza mezzi termini, chi li ritiene necessari e chi li approva senza pudore, c’è infatti una grande confusione che, certamente, non fa piacere all’elettore dal momento che i fondi necessari, affinché si finanzino i partiti italiani, provengono, precisamente, dalla tasse pagate, annualmente, da tutti gli italiani.

I PRIVILEGI DEI CONSIGLIERI REGIONALI

Il governo non ha più la maggioranza

La più grave paura del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ovverosia quella di non avere più i numeri per governare, potrebbe concretizzarsi entro la fine della prossima settimana facendo propendere, nel caso l’ipotesi si trasformasse, per davvero, nella realtà dei fatti, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per lo scioglimento delle Camere o per l’instaurazione di un meno traumatico Governo di transizione che traghetti l’Italia sino alla conclusione dell’attuale legislatura.

GOVERNO SULL’ORLO DELLA CRISI

Nuovo partito moderato, liberista, cattolico

Il mondo cattolico italiano extraparlamentare, quello più industrioso, moderato e liberista, quello che, volendo azzardare, potrebbe perfettamente inserirsi al centtro dello schieramento partitico del Bel Paese, si starebbe, seppur lentamente, attivando e compattando allo scopo di creare un nuovo partito politico, che rappresenti, davvero, un elemento di scarto con la tradizione degli ultimi anni e di profonda innovazione e scompaginazione, che possa raccogliere l’eredità, quanto mai pesante e significativa, del berlusconismo ormai decaduto e frammentato e che con esso possa confrontarsi al più presto, probabilmente già in occasione delle elezioni anticipate del 2012 (evento che viene ormai visto quale uno dei più probabili o, per lo meno, più probabile dell’arrivo al traguardo dell’attuale legislatura).

IL QUIRINALE CHIEDA CHE SI VADA AL VOTO ANTICIPATO

Voto in Tunisia per l’elezione dell’Assemblea Costituente

Soltanto due, sino a stasera (quando si conosceranno gli esiti degli scrutini), sono le certezze in merito al voto che, proprio in questi giorni, deciderà chi dovrà prendere parte all’Assemblea Costituente della nuova Tunisia.

La prima di queste certezze è che, tra i paesi interessati da quella che, storicamente, è stata definita come la Primavera Araba, la Tunisia è la prima ad indire libere elezioni a suffragio universale per la definizione dell’Assemblea Costituente.

FOTO SBARCHI IMMIGRATI

Sistema elettorale proporzionale

Al sistema elettorale maggioritario si contrappone, solitamente, il sistema elettorale proporzionale.

Introdotto ai primi del Novecento in Belgio, soprattutto a causa della spinta dei grandi partiti di massa (socialista e centrista in particolare), è considerato il sistema più equo poiché consente la suddivisione esatta dei seggi disponibili tra le varie liste presentatisi alle elezioni in modo proporzionale ai voti ottenuti. Garantisce, secondo gli analisti, rappresentatività e democraticità giacché la suddivisione del Parlamento ricalca in maniera pressoché identica la frammentazione del Paese.

Sistema elettorale maggioritario

Con l’espressione sistema elettorale si designa tutto quell’insieme di leggi, norme, regolamenti che fanno si che, in una democrazia rappresentativa, ogni elettore possa esprimere, tramite un solo voto, le proprie preferenze politiche e che queste possano trasformarsi in seggi.

La questione, in realtà, è molto più complicata di quanto si possa comunemente credere giacché investe formule matematiche per la determinazione del sistema di votazione e l’attribuzione dei seggi anche molto complicate.

Noi comunque, ci occuperemo soltanto delle tre principali formule elettorali (formule maggioritarie, formule proporzionali e sistemi misti) cominciando ad interessarci proprio del sistema maggioritario.

Mansioni scrutatore di seggio

Dopo aver spiegato chi è il presidente di seggio e quali sono le sue mansioni e chi è lo scrutatore, oggi parliamo della mansioni che quest’ultimo svolge all’interno di un seggio elettorale, proprio a fronte del referendum indetto per i prossimi 12 e 13 giugno.
Lo scrutatore di seggio, che come abbiamo detto, viene nominato dalla Commissione elettorale comunale tra coloro i quali sono iscritti all’Albo unico degli Scrutatori di seggio elettorale e deve avere determinati requisiti per poter iscriversi a queste liste.

Scrutatore di seggio

In previsione del referendum che si terrà i prossimi 12 e 13 giugno, abbiamo spiegato chi è il presidente di seggio, come si fa per poterlo diventare e quali sono le mansioni che svolge.
Oggi vogliamo parlare di un’altra figura molto importante che è presente nel seggio elettorale: lo scrutatore.
Lo scrutatore è colui il quale si insedia nell’ufficio elettorale di sezione in ogni tornata elettorale o referendaria.
La nomina degli scrutatori elettorali viene effettuata dalla commissione elettorale comunale, tra gli elettori che si sono iscritti all’Albo unico degli Scrutatori di seggio elettorale.
Per scegliere gli scrutatori viene indetta una riunione della Commissione Elettorale che, pubblica adunanza, presso il comune, stabilisce gli incarichi per tutte le sezioni elettorali e la comunicazione di tale riunione viene affissa due giorni prima nell’albo pretorio dell’edificio comunale.

Mansioni presidente di seggio

Dato che tra pochi giorni ci saranno i referendum sulla privatizzazione dell’acqua, del nucleare e del legittimo impedimento, vogliamo spiegare che mansioni svolge il presidente di seggio.
Prima di tutto, il presidente di seggio riceve dal sindaco il materiale che serve per la votazione, poi costituisce il seggio elettorale di Sezione che gli è stato affidato, chiamando gli scrutatori ed il segretario (designato da lui stesso) e nel frattempo sceglie anche lo scrutatore che avrà la funzione di vicepresidente.

Presidente di seggio

Visto che a breve ci saranno i referendum per l’abrogazione della legge sulla privatizzazione dell’acqua pubblica, il ripristino dell’energia nucleare e il legittimo impedimento, oggi vorremmo iniziare a parlare delle figure che presiedono i seggi elettorali.
Il primo è il presidente di seggio, ossia colui il quale si insedia per la tornata elettorale o referendaria; per poter accedere a questa funzione è necessario iscriversi all’Albo delle persone idonee all’Ufficio di Presidente di seggio elettorale e per poterlo fare, bisogna presentare una domanda presso la Corte d’Appello competente del territorio di appartenenza anagrafica entro il 31 ottobre di tutti gli anni.

Crisi di governo parlamentare ed extraparlamentare

Con “crisi di governo” si intende quando il Governo presenta le proprie dimissioni dopo che si è incrinato il rapporto di fiducia con il Parlamento.
La crisi parlamentare può essere di due tipi: parlamentare ed extraparlamentare.
La prima avviene quando il Parlamento vota la mozione di sfiducia al Governo e questo fa sì che il presidente del Consiglio in carica deve rassegnare le dimissioni.
La crisi parlamentare può manifestarsi anche quando il Governo pone la mozione di sfiducia su un disegno di legge che viene respinto in Parlamento.