Il ritorno al Mattarellum

La camera boccia il ritorno al Mattarellum

Con ben 400 voti contrari, 9 astenuti e solo 139 favorevoli la Camera ha bocciato la mozione presentata da Roberto Giacchetti deputato del PD che chiedeva un immediato ritorno al Mattarellum e l’abolizione del odiosa legge elettorale Porcellum, così definita  da Calderoli il suo stesso primo firmatario. Così il PD si spacca e mostra le sue differenze interne infatti ben 84 deputati del partito democratico hanno votato la mozione per il ritorno al mattarellum del renziano Giacchetti. Quest’ultimo nonostante le insistenti richieste di alcuni esponenti del suo partito non ha voluto ritirare la mozione anche perchè è stata firmata da parlamentari appartenenti a più gruppi politici di maggiornanza e di opposizione.

Emendamento governo abolizione limiti stipendi manager

Il governo ha presentato un emendamento che prevede l’abolizione del tetto agli stipendi dei manager inserito nella legge comunitaria 2009 al Senato.

Questo emendamento è stato presentato proprio al termine ultimo per le proposte di modifica in commissione Politiche Ue.

Vengono eliminate con l’emendamento anche le regole che legavano gli stipendi dei manager bancari a criteri di prudente gestione. La commissione Finanze della Camera invece salvava questo criterio, proponendo però la cancellazione delle altre norme.

Decreto enti locali fiducia al governo

Il governo ha incassato la fiducia (la 29esima in meno di 2 anni) all’Aula di Montecitorio, con 305 voti a favore e 245 contro, sul decreto enti locali. Ora il voto sull’intero emendamento è atteso per il 9 marzo e dopo questo la parola passerà al Senato per il via libero finale.

All’opposizione non è piaciuta la scelta di porre la fiducia sul decreto, così come al presidente Anci e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino.

Aggravante per violenza omofobica, non approvato

Grazie ad un emendamento dell’UDC di Pierferdinando Casini non verrà introdotto all’interno dell’articolo 61 del codice penale l’aggravante inerente all’orientamento sessuale. L’emendamento dell’UDC afferma che tale aggravante risulterebbe non conforme all’articolo 3 della costituzione che dichiara il principio di uguaglianza.

In base a quello sancito dal partito di Casini, che ha ricevuto il plauso da diversi schieramenti politici, non sarebbe corretto offrire un trattamento privilegiato ad una persona solamente per il proprio orientamento sessuale.