Fabbricati rurali esclusi da Ici

La risoluzione della VI Commissione parlamentare n. 7-00505 del 16 marzo 2011, ha stabilito che i fabbricati rurali sono esclusi da Ici indipendentemente dalla categoria catastale, a patto che rispettino i requisiti della ruralità di cui al Dlgs 557/93.

Questa conclusione è contraria a quanto deciso in precedenza dal ministero dell’Economia nella question time del 19 gennaio 2011.

Fabbricati rurali, la stretta è pesante (III)

Se il contribuente titolare di un fabbricato non più rurale non corre ai ripari entro il prossimo luglio, la sua situazione si farà più difficile. Non solo non gli sarà più consentito di contestare gli esiti del controllo, ma la variazione catastale sarà eseguita d’ufficio, con l’applicazione di un’ulteriore sanzione, che si sommerà a quelle che gli cadranno fra capo e collo per le imposte non pagate nel corso degli anni.

Fabbricati rurali, la stretta è pesante (II)

In realtà, l’analisi effettuata dall’Agenzia del Territorio si ripartisce in due azioni distinte. La prima è tesa ad individuare le cosiddette “case fantasma”, ossia le costruzioni del tutto ignote al catasto.

Il progetto, avviato da meno di due anni, comporta il confronto delle immagini satellitari con le mappe catastali: finora è stato controllato circa il 75% del territorio italiano ed è saltata fuori la bellezza di un milione e mezzo di case fantasma.

Fabbricati rurali, la stretta è pesante (I)

Secondo la disciplina fiscale, i fabbricati rurali godono da sempre di un trattamento privilegiato: né dal punto di vista IRPEF né da quello ICI subiscono la tassazione, spesso pesante, prevista per la generalità dei fabbricati.

Essi sono considerati, in pratica, come una sorta di pertinenza del terreno agricolo su cui insistono, e non gli è riconosciuta un’autonoma valenza tributaria: un quadro complessivo di evidente tutela per la categoria dei piccoli agricoltori, raramente costituita da contribuenti facoltosi.